Operazione Limes

Blitz antimafia nel Palermitano, 9 arresti. Catturato anche presunto nuovo boss: custodiva l’arsenale del clan

L'inchiesta partita nel 2020 dopo tre delitti e un tentato omicidio. La consorteria mafiosa mirava a mantenere l'ordine sul territorio e garantire il sostentamento dei detenuti

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di Redazione
7 aprile 2022
09:15

Nove arresti in Sicilia. Stamani infatti i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un'ordinanza cautelare in carcere nei confronti di nove persone nel mandamento mafioso di Misilmeri e Belmonte Mezzagno. Il provvedimento, firmato dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Dda, ipotizza i reati di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi clandestine e ricettazione, questi ultimi aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose.

Operazione Limes

L'operazione "Limes", coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, è stata avviata nel gennaio 2020, dopo tre omicidi e un tentato omicidio a Belmonte Mezzagno. Furono uccisi Vincenzo Greco, manovale di 36 anni, il commercialista Antonio Di Liberto, 49 anni, e il commerciante Agostino Alessandro Migliore, 45 anni, fratello di Giovanni Migliore, ritenuto uomo d'onore. Il tentato omicidio fu quello di Giuseppe Benigno che avvenne in pieno giorno e in centro. Secondo le indagini dei carabinieri, dopo questi fatti di sangue a gestire le sorti del mandamento di Belmonte Mezzagno sarebbe stato Agostino Giocondo che avrebbe cercato di mantenere l'ordine sul territorio, risolvere le controversie tra i privati e si sarebbe occupato del sostentamento dei detenuti.


L’arsenale del clan

Giocondo avrebbe fatto restituire la refurtiva rubata ad un commerciante, finito anche lui agli arresti, ritenuto vicino alla famiglia mafiosa, e avrebbe limitato la libertà di iniziativa economica locale e l'apertura di esercizi concorrenti. Il clan poteva contare anche su un arsenale di armi il cui custode era lo stesso Agostino Giocondo. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati un fucile da caccia marca Winchester calibro 12 e un revolver calibro 38 special Smith & Wesson con matricola cancellata. La pistola, sottratta in una vecchia rapina, è stata sequestrata nel corso di un tentativo di venderla. Negli ultimi 15 anni, i carabinieri hanno messo a segno importanti operazioni nei confronti di esponenti delle famiglie mafiose del mandamento di Misilmeri- Belmonte Mezzagno, tra cui, "Perseo" (2008), "Sisma" (2009 e 2011), "Jafar" e "Jafar 2" (2015) e "Cupola 2.0".

 

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