Il rito liturgico è stato concelebrato dai cardinali elettori e presieduto dal decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. Alle 16.20 con la processione dalla Cappella Paolina alla Sistina inizieranno le operazioni preliminari. Nel tardo pomeriggio la prima fumata
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Conclave, a San Pietro la messa Pro eligendo Pontefice (Ansa)
I cardinali, sia quelli che partecipano al Conclave che i non elettori, sono nella Basilica di San Pietro, dove stamane viene celebrata la messa “Pro eligendo Romano Pontifice”. La messa è concelebrata dai cardinali elettori e presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. Stamane, i porporati che ancora non l'avevano fatto, hanno completato la sistemazione nelle proprie stanze nella residenza di Casa Santa Marta o nell'adiacente Santa Marta Vecchia, dove alloggeranno in questi giorni di Conclave. Questo pomeriggio alle 16.20, nella Prima Loggia del Palazzo apostolico vaticano, con la processione degli elettori dalla Cappella Paolina alla Sistina inizieranno le operazioni preliminari del Conclave, cui seguirà l'eventuale prima votazione e, nel tardo pomeriggio, la prima "fumata”.
«Siamo qui per invocare l'aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l'umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile, complesso e tormentato». Così il cardinale decano Giovanni Battista Re nella messa “Pro eligendo Romano Pontifice” nella Basilica di San Pietro, l'atto liturgico che introduce l'apertura del Conclave. «Pregare, invocando lo Spirito Santo, è l'unico atteggiamento giusto e doveroso, mentre i Cardinali elettori si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza - ha spiegato Re nell'omelia -; un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell'umanità».
«L'amore è la sola forza capace di cambiare il mondo. Gesù ci ha dato l'esempio di questo amore all'inizio dell'ultima cena – ha continuato Re - con un gesto sorprendente: si è abbassato al servizio degli altri, lavando i piedi agli Apostoli, senza discriminazioni, non escludendo Giuda che lo avrebbe tradito». «Dai testi liturgici di questa celebrazione eucaristica ci viene pertanto un invito all'amore fraterno, all'aiuto vicendevole e all'impegno per la comunione ecclesiale e per la fraternità umana universale», ha osservato Re, secondo cui, «fra i compiti di ogni successore di Pietro vi è quello di far crescere la comunione: la comunione di tutti i cristiani con Cristo; la comunione dei Vescovi col Papa; la comunione dei Vescovi fra di loro. Non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture».
«È inoltre forte il richiamo a mantenere l'unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli. L'unità della Chiesa è voluta da Cristo; un'unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga sempre nella piena fedeltà al Vangelo», ha aggiunto il decano del Collegio cardinalizio. «I Cardinali elettori esprimeranno il loro voto nella Cappella Sistina, dove - come dice la Costituzione Apostolica Universi dominici gregis - “tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato”».
«Preghiamo quindi perché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e veramente grandi, ci regali ora un Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell'umanità», ha proseguito Re nell'omelia. «Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio», ha aggiunto.
Il cardinale decano Giovanni Battista Re ha concluso l'omelia della messa “Pro eligendo Romano Pontifice” con un monito: «Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le future generazioni». «La Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, intervenga con la sua materna intercessione, perché lo Spirito Santo illumini le menti dei Cardinali elettori e li renda concordi nell'elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo», ha concluso.