Secondo la procura speciale, avrebbe imposto la legge marziale e ordinato manovre militari per provocare un attacco nordcoreano: la difesa parla di accuse politicamente motivate
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La procura speciale della Corea del Sud ha provveduto oggi all'arresto dell'ex presidente Yoon Suk-yeol con l'accusa di ostacolo a speciali funzioni ufficiali e per altri addebiti relativi alla sua breve imposizione di legge marziale dello scorso 3 dicembre.
Yoon, arrestato una prima volta e incriminato a gennaio per aver guidato un'insurrezione, è stato rilasciato a marzo e rimosso in via ufficiale agli inizi di aprile con il via libera della Corte costituzionale al procedimento di impeachment.
Dopo l'insediamento del presidente Lee Jae-myung, a inizio giugno, sono stati nominati i procuratori speciali che hanno avviato un'indagine indipendente dal governo, negli sforzi per ricostruire i fatti di dicembre.
La procura ha richiesto domenica un mandato di arresto per Yoon, sostenendo che avesse ordinato ai servizi di sicurezza presidenziali di bloccare la sua detenzione già a gennaio, respingendo diversi tentativi fatti dalla polizia. Un tribunale di Seul ha riferito questa mattina di aver emesso un mandato di arresto dopo l'interrogatorio di Yoon, motivando il provvedimento restrittivo con il rischio di distruzione delle prove.
L'ex prodittatore capo nazionale, diventato poi un politico, ha negato le accuse, accusando l'indagine di essere falsa e basata su motivazioni politiche. I media di Seul hanno affermato che Yoon avrebbe anche ordinato all'esercito del suo Paese lo scorso ottobre di inviare droni in Corea del Nord, parte di un piano per provocare un attacco dall'estero e per giustificare l'imposizione della legge marziale.