Emergenza pandemia

Covid, ritorno in classe a settembre: i presidi chiedono obbligo dei vaccini anche per studenti

I dirigenti scolastici hanno incontrato il ministro Bianchi: «Le condizioni per un rientro duraturo e in presenza dipendono essenzialmente dall'esito della campagna vaccinale per personale della scuola e alunni. L'alternativa è la didattica a distanza» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Redazione
28 luglio 2021
09:42

«Ne usciamo tornando a settembre tutti in presenza». Così il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, in un'intervista a Radio1. «Sono ottimista perché vedo che noi tutti stiamo lavorando moltissimo». «I ragazzi stanno rispondendo benissimo - dice Bianchi -. Il generale Figliuolo ha detto che arriveremo a settembre ai due terzi dei ragazzi vaccinati. Ho grande fiducia in loro».

Ieri i presidi hanno incontrato il ministro: nelle loro richieste il green pass non solo a prof e personale, ma anche agli studenti che possono farlo, e alternative per i non vaccinati. «Le condizioni per un rientro duraturo e in presenza dipendono essenzialmente dall'esito della campagna vaccinale per personale della scuola e studenti. L'alternativa a questo, deve essere chiaro a tutti, è la didattica a distanza». Così Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, all'incontro con il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, che oggi ha visto i sindacati della scuola sui temi della ripartenza a settembre. «Il parere del Cts del 12 luglio non è sufficientemente preciso e deve essere tradotto in concrete indicazioni per le scuole», ha aggiunto.


Il Piano scuola in vista del rientro in presenza a settembre sarà presentato dal ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, domani 29 luglio alla Conferenza Stato-Regioni. All'incontro di oggi con i sindacati il ministro - a quanto si apprende - ha specificato che adotterà a breve delle specifiche linee guida a chiarimento del parere espresso dal Cts. In merito alle vaccinazioni, ha anche spiegato che a livello nazionale l'85,5% del personale scolastico risulta vaccinato.

«L'obiettivo di tutto il Governo è la riapertura in presenza a settembre», ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi durante l'incontro con i sindacati. «Il mondo della scuola ha reagito con responsabilità alla campagna di vaccinazione - ha osservato Bianchi - Il Governo si è predisposto per tempo alla ripresa, stanziando in totale per la sicurezza più di 1,6 miliardi negli ultimi mesi. Ora siamo pronti per il Piano scuola che condivideremo con Regioni e autonomie locali in conferenza unificata».

«Oltre al personale scolastico – ha aggiunto il preside Antonello Giannelli - serve anche l'obbligo di vaccino per gli studenti che possono farlo. Ma bisogna anche valutare tutte le possibilità riguardo alle alternative per i non vaccinati. Se questi ultimi dovessero essere una percentuale significativa, una delle alternative potrebbe essere la Dad ma vorremmo capire come fare per evitare disparità di trattamento. In ogni caso si tratta di temi che affronteremo oggi all'incontro con il ministro Bianchi».

Vaccini per gli studenti: la politica si divide

«Occorre anche che tutto il corpo docente che ancora non si è vaccinato, lo faccia entro l'inizio dell'anno scolastico per ridurre al minimo il rischio di contagi e scongiurare l'ennesima chiusura degli istituti. Se non sarà garantita la soglia di sicurezza di personale immunizzato, è bene valutare l'ipotesi di introdurre l'obbligo vaccinale per questa categoria». Lo scrive sui social il governatore della Liguria Giovanni Toti. «Basta Dad o distinzioni tra classi elementari, medie e superiori: non possiamo più permetterci - conclude - di negare anche a un solo ragazzo il suo diritto allo studio in presenza».

«Il green pass per accedere agli istituti scolastici? Non scherziamo, piuttosto dobbiamo continuare a vaccinare gli anziani e le persone fragili»: così il segretario della Lega, Matteo Salvini, stamani in Umbria, a margine della sua presenza a sostegno del referendum sulla Giustizia. «Il vaccino salva la vita e questo è fuori discussione, ma dico no nell'obbligare i bimbi di 12-13 anni alla vaccinazione» ha sottolineato il leader del Carroccio.

«Sul Green Pass si sta chiedendo un onere. Questo ci mette in sicurezza e ci consente maggiori aperture. Il M5S è sempre stato un pilastro» durante la pandemia e «certo non mancherà il nostro contributo». Lo dice Giuseppe Conte uscendo dalla Camera. Sulla scuola «noi dobbiamo far di tutto per consentire le lezioni in presenza, la Dad si è sviluppata per troppo tempo. Ora dobbiamo crearne le condizioni, lo dico al Ministro e al presidente», sottolinea.

«Green pass a scuola? Se supportato da serie ragioni scientifiche, è cosa buona e giusta. Salvini se ne faccia una ragione e si rassegni. Capisco cercare voti a tutti i costi ma sulla pelle dei bambini è francamente troppo». Lo dichiara in una nota il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina.

 

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