Non era mai sembrata troppo coinvolta. Apparizioni misurate, sorrisi stirati, nessuna dichiarazione sopra le righe. Eppure oggi Melania Trump, la first lady silenziosa e imperscrutabile, è diventata un’icona per gli ucraini. E tutto per colpa – o merito – di una manciata di frasi rilasciate da Donald Trump, che ha raccontato di come la moglie abbia reagito in privato ai suoi tentativi di minimizzare l’aggressione russa in Ucraina.

«Ho parlato con Putin oggi, abbiamo avuto un’ottima conversazione», avrebbe detto lui una sera rientrando nello Studio Ovale. La risposta di lei? «Davvero? Perché nel frattempo il tuo amico Vladimir ha bombardato una casa di cura». Oppure: «Oggi devo sentire Putin…». E lei: «Chiedigli di smettere di massacrare bambini».

Bastano queste scene, raccontata dall’attuale presidente americano con un misto di candore e inconsapevolezza, per accendere l’immaginario collettivo. Sui social media ucraini, la first lady è stata ribattezzata Melania Trumpenko, nome in codice di una spia sotto copertura al servizio di Kiev, elegantissima e impassibile, che trama alle spalle del marito per smascherare le ambiguità del Cremlino.

Certo, è tutto frutto di ironia, ma con una sfumatura di verità. Perché quelle battute asciutta, quasi ciniche, hanno scatenato una reazione di simpatia da parte di un Paese martoriato dalla guerra, che vede in lei la tipica figura slava che non ha bisogno di urlare per far capire da che parte sta.

Una delle immagini più virali la ritrae con un cappotto blu e giallo, l’emblema del tridente ucraino sul petto e lo sguardo severo sotto un cappello calato sugli occhi. “Agente Trumpenko – infiltrata tra i nemici”, recita la didascalia. Un altro meme la trasforma nella versione contemporanea di una Bene Gesserit, l’ordine femminile di donne potentissime del romanzo Dune: “Melania conosce la via, ma non la rivela”, si legge sotto l’immagine in cui compare alle spalle di Donald mentre firma un documento presidenziale.

C’è dell’affetto, in questi fotomontaggi, ma anche dell’ammirazione per la donna che – a detta di Trump stesso – riesce a farlo vacillare con la sola forza della logica. E non è un caso che, in una campagna elettorale dominata da toni muscolari e ipersemplificazioni, sia proprio lei a guadagnare attenzione per ciò che non dice, per quella compostezza tutta slovena che diventa improvvisamente simbolo di razionalità e fermezza.

Il quotidiano britannico Guardian e Business in Ukraine hanno raccolto la voce di questo entusiasmo social, sottolineando come negli ultimi giorni le visualizzazioni e le condivisioni dei contenuti dedicati a Melania siano aumentate vertiginosamente. «Non ci aspettavamo di vedere Melania diventare un meme pro-Kiev, ma è esattamente quello che sta accadendo», scrive la stampa ucraina, evidenziando come «la freddezza che una volta era considerata disinteresse si stia rivelando, invece, come una forma di giudizio lucido e silenzioso».

In fondo, l’idea che una donna possa esercitare un’influenza profonda ma invisibile su uno degli uomini più potenti – e più imprevedibili – del pianeta, non è poi così assurda. Anzi, per molti ucraini che convivono con l’incertezza e il trauma quotidiano del conflitto, è quasi consolatoria. Pensare che all’interno della stessa Casa Bianca ci sia chi osserva con occhio critico e tagliente le “ottime conversazioni” tra Trump e Putin, regala un momento di sollievo e forse di speranza.

Per ora Melania tace, come sempre. Nessuna smentita, nessuna conferma. Ma tra i meme che continuano a moltiplicarsi, uno in particolare sembra cogliere perfettamente il punto. La mostra seduta sul divano, lo sguardo imperturbabile fisso verso il marito che parla al telefono. Sopra, una scritta: “Melania non lo interrompe. Aspetta. Sa già che gli rovinerà la giornata con una sola frase.”

E in fondo, è proprio questa l’essenza della leggenda digitale che sta nascendo: il potere sottile di una donna che, senza mai alzare la voce, ha fatto crollare tutta la retorica da maschio alfa dell’uomo più rumoroso d’America.