Ha perso tutti i fratellini e il papà, uccisi a Gaza da un raid israeliano. Ma da stasera, trasportato con un volo umanitario, il piccolo Adam è a Milano assieme alla madre, la dottoressa Alaa al-Najjar che era al lavoro al Nasser Medical Center quando i jet di Tel Aviv hanno sganciato le bombe sulla sua casa.

Appena atterrato all'aeroporto di Linate, Adam ha ricevuto in dono un pallone dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. La zia di Adam aveva detto allo stesso Tajani che il nipote ama il calcio. A quel punto, un rappresentante dell'Aeronautica Militare ha preso un pallone dalla palestra dell'aeroporto che il ministro ha poi consegnato al bambino. «Grazie mille - ha detto la madre - non ho parole. È un piacere enorme essere qui in Italia». Tajani l'ha accolta dicendole "benvenuta in Italia, siamo contenti di averti qui». 

A curare le fratture agli arti di Adam ci penseranno i medici dell'ospedale Niguarda. A quelle dell'anima, semmai sia possibile, dovranno invece pensarci la madre e il personale che si occuperà da oggi del supporto psicologico all'undicenne. I voli umanitari per l'Italia sono in realtà tre, con a bordo pazienti palestinesi tutti provenienti da Gaza, nell'ambito delle operazioni di evacuazione sanitaria e accoglienza portate avanti dal Governo italiano. Ad accoglierli, a Milano, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha chiesto la ripresa delle operazioni di accoglienza di malati palestinesi nel nostro Paese. Le evacuazioni sanitarie finora hanno permesso di ricoverare presso strutture sanitare in Italia 133 bambini di Gaza. Operazioni rese possibili anche grazie al ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha reso disponibili gli assetti delle Forze Armate per organizzare i trasferimenti.

Da un anno a questa parte, sono arrivati in Italia dalla Striscia in 300, tra pazienti e accompagnatori: a seconda delle ferite e dei traumi riportati da ognuno, spiega la Protezione Civile, si è proceduto ad inviare i pazienti negli ospedali di riferimento per quel tipo di patologia specifica. Quella che porta in Italia Adam, hanno spiegato la Farnesina e il ministero della Difesa, è la più importante operazione di evacuazione sanitaria finora sostenuta: coinvolge minori feriti e malati per un totale di 17 pazienti e 53 loro familiari accompagnatori, 70 persone in tutto. L'uscita da Gaza è stata resa possibile grazie a un intenso lavoro diplomatico, che ha visto impegnate l'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme e i funzionari della Presidenza del Consiglio.

Evacuazione sanitaria che è stata realizzata anche con il supporto del Meccanismo di Protezione Civile dell'Unione Europea e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, grazie alle sinergie tra Farnesina, ministero della Difesa, ministero dell'Interno e Dipartimento della Protezione Civile. A bordo dei velivoli, a garanzia dell'assistenza medica continua, presenti unità mediche e sanitarie militari e della Croce Rossa Italiana, oltre a personale della Protezione Civile e dell'Unità di Crisi della Farnesina. I voli sanitari sono destinati a Milano, Verona e Pratica di Mare.

Ad attendere i pazienti palestinesi, le strutture ospedaliere che hanno dato disponibilità: il Regina Margherita di Torino, gli ospedali Niguarda e Policlinico di Milano, l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, le Aziende ospedaliere universitarie di Padova e Verona, il Meyer di Firenze, l'ospedale pediatrico Apuano di Massa, l'ospedale Maggiore di Bologna, il Policlinico di Modena, gli ospedali Gemelli e Bambino Gesù di Roma. Questa operazione rientra nel più ampio impegno del Governo italiano a sostegno della popolazione di Gaza, con l'invio di aiuti umanitari, cibo e assistenza. L'Italia, secondo fonti ministeriali, si conferma il quarto Paese al mondo - il primo fra quelli occidentali - ad aver organizzato l'evacuazione e il trasferimento in ospedali specializzati di pazienti provenienti dalla Striscia.