Dopo l'avaria al sistema radar che sabato sera ha provocato soppressione di voli, ritardi e riprogrammazione di partenze e decolli, con disagi per i passeggeri, è tornata la normalità nel sistema aeroportuale e negli scali. Intanto parte l'indagine dell'Ente nazionale dell'aviazione civile che fa un primo bilancio e parla di 320 voli impattati dal rallentamento della trasmissione dati al Centro di controllo d'area di Milano dell'Enav, che ha costretto allo stop gli aerei per un paio d'ore negli scali di Liguria, Lombardia e Piemonte. Il guasto si è risolto poco prima della mezzanotte ed era iniziato attorno alle ventuno. Per il disservizio di sono state ripercussioni anche in scali di altre regioni. L'Enav precisa: «il problema ha riguardato la connettività che consente l'afflusso dei dati radar alla sala operativa e che è garantita da un fornitore esterno di telecomunicazioni, ovvero Tim. L'avaria ha interessato sia il collegamento principale sia quello di riserva della rete operativa Enet, che collega in modo ridondato tutti i siti Enav».

«Ieri abbiamo lavorato per far ripristinare il sistema in raccordo con Enav a garanzia della tutela dei passeggeri, ora parte l'indagine per capire le origini dell'avaria ed attuare le azioni atte a scongiurare il ripetersi del problema», ha riferito all'Ansa il presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma, ricordando che l'Ente «ha un ruolo di vigilanza su Enav», l'Ente nazionale assistenza al volo che gestisce il traffico dei cieli. «Abbiamo fatto in modo - ha proseguito Di Palma - che i passeggeri fossero assistiti dalle società di gestione. Da domani si faranno le analisi per capire cosa è successo. Sembra sia stato un problema di decadimento della trasmissione dati addebitabile a soggetti che lavorano a supporto di Enav in un sistema molto complesso». Il rateo zero, cioè il blocco di decolli ed atterraggi, ha sottolineato il presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile, «è stato adottato nella serata di sabato quando il sistema era in sicurezza. In un paio d'ore tutto è ripartito al meglio, la notte ha aiutato ad evitare eccessivi disservizi. Qualche problema, ad esempio, c'è stato per i passeggeri di un volo da Pantelleria che sono dovuti andare a Trapani in traghetto».

A Milano, la società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, ha fatto scattare il "piano contingency': sono state allestite oltre duecento brandine per i passeggeri in attesa di poter partire, è stata organizzata la distribuzione di acqua e chiesto a ristoranti e bar dei terminal di restare aperti oltre l'orario di chiusura (che normalmente è fra le 22 e mezzanotte). Una decina i voli cancellati nei due aeroporti, una trentina quelli impattati ad Orio al Serio (Bergamo). A Torino Caselle 8 i voli cancellati ed altri 4 dirottati. Notte in aeroporto a Pisa per decine di passeggeri rimasti a terra. Al 'Galilei' il terminal è rimasto aperto tutta la notte. Toscana Aeroporti, la società di gestione, ha allestito 86 brandine mentre l'Aeronautica militare ha messo a disposizione le sue piazzole per ospitare i tanti aerei dirottati. L'operatività degli scali di Pisa e Firenze è tornata regolare e ora si vola senza difficoltà in entrambi gli aeroporti toscani. A Genova un volo è stato cancellato, ritardi per altri tre.

In settimana, ha assicurato Di Palma, «consegneremo al governo un report completo su quanto accaduto. Bisognerà approfondire seguendo tutta la filiera che compone il sistema e che non è riferibile solo ad Enav, ci sono dei soggetti esterni». L'indagine servirà anche a verificare se il traffico aereo ha corso rischi nella gestione della 'contingency'. L'amministratore delegato di Enav, Pasqualino Monti, respinge le critiche. «In un momento critico come quello di ieri, benché non imputabile ai sistemi Enav - sottolinea - i nostri ingegneri e i nostri tecnici sono intervenuti in tempi straordinari e hanno risolto un problema del provider Tim. Chi polemizza per mestiere su episodi del genere, che possono accadere, dimentica che, quando si tratta di traffico aereo non si parla solo del fondamentale diritto alla mobilità ma soprattutto di vite umane che in nessun modo possono essere messe in pericolo. Parlare di vulnerabilità del sistema di controllo è da irresponsabili o, nella migliore delle ipotesi, da chi ignora la materia cercando la sola strumentalizzazione».