Le condizioni per la distribuzione degli aiuti ai residenti della Striscia di Gaza sono «lontane dall'essere sufficienti» a soddisfare le esigenze. È l’allarme lanciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari.

Domenica, sotto pressione internazionale, Israele ha annunciato una pausa delle ostilità durante il giorno in alcune aree per consentire la distribuzione di aiuti. «Ma queste pause da sole - sostiene l'Onu - non consentono il flusso continuo di consegne necessario a soddisfare le immense necessità a Gaza».

Decessi per fame e malnutrizione

«Mentre le Nazioni Unite e i suoi partner stanno sfruttando ogni opportunità per fornire supporto a chi ne ha bisogno durante le pause tattiche (israeliane), le condizioni per la distribuzione e la consegna degli aiuti sono tutt'altro che sufficienti», ha aggiunto l'organizzazione. «Ad esempio, affinché gli autisti delle Nazioni Unite possano accedere al valico di Kerem Shalom - un'area barricata - gli israeliani devono accettare la missione, fornire un percorso sicuro, concedere permessi multipli, una pausa nei bombardamenti e, infine, aprire le barriere per consentire loro di entrare», ha spiegato la stessa fonte. L'Ocha ha avvertito che, dopo quattro giorni di "pause tattiche" israeliane, si sono verificati decessi per fame e malnutrizione, così come tra le persone in cerca di aiuto.

«Persone disperate e affamate» continuano ad affluire alle piccole quantità di aiuti consegnati dai camion che riescono ad attraversare le barriere, secondo l'organizzazione. «Le consegne di carburante sono insufficienti a soddisfare i bisogni primari e rappresentano una goccia nell'oceano», ha aggiunto l'Ocha.

Intanto fonti mediche nella Striscia di Gaza affermano che almeno 27 palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi in seguito agli attacchi delle forze israeliane nella Striscia. Lo riporta Al Jazeera.