Dopo la rottura definitiva con Giuseppe Conte si prepara a tornare alle origini: non in politica, ma davanti alle telecamere. In lavorazione un docufilm che mescolerebbe satira, archivi e vita privata
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Altro che controparte politica, cause legali o simboli da rivendicare. Beppe Grillo, dopo anni passati a predicare la rivoluzione dalle pagine del suo blog, ha deciso di tornare proprio lì: sul palco. Ma quello vero, con i fari e le telecamere, non quello traballante della politica.
Archiviata la lunga (e burrascosa) stagione da garante del Movimento 5 Stelle, il fondatore si prepara a un ritorno in grande stile. Non in Senato. In tv. L’ex comico genovese starebbe lavorando a un docufilm che mescolerebbe vecchi cavalli di battaglia, materiale d’archivio dei suoi spettacoli e frammenti di vita privata. Il tutto cucito insieme da quella vena ironica e corrosiva che lo ha reso famoso ben prima dei “vaffa day”.
Per ora non c’è una conferma ufficiale – da Grillo, del resto, ne arrivano sempre poche – ma più fonti vicine raccontano che il progetto è reale, e già in fase di sviluppo. L’obiettivo? Forse raccontarsi. Forse liberarsi. O magari, semplicemente, ricominciare a far ridere, che è sempre stata la cosa che gli riusciva meglio.
Il ritorno in versione mattatore arriva dopo un anno di separazione brutale dal Movimento. Lo scontro con Giuseppe Conte è stato lungo, velenoso e a tratti surreale, fatto di post, allusioni e veleni incrociati. Grillo lo accusava di aver “snaturato” il Movimento, Conte replicava parlando di “sabotaggi comunicativi” a carico del suo (ormai ex) garante. La rottura è arrivata a ottobre, con la fine del contratto da 300mila euro che teneva Grillo legato alla struttura del partito.
Da lì in poi, la frattura è diventata istituzionale. L’Assemblea costituente del M5s ha deciso di mettere ai voti il futuro del fondatore, demandando agli iscritti la scelta. Risultato: addio. Grillo ha tentato una reazione, invocando lo Statuto, ma a dicembre il secondo round ha chiuso ogni spiraglio. Fine del capitolo.
Nei corridoi (virtuali) della politica si era persino parlato di una nuova lista, di una sigla alternativa, di Grillo pronto a “rubare” voti ai suoi ex compagni di viaggio. Ma l’interessato, a quanto pare, ha cambiato musica. Niente tribunali, niente simboli, niente (per ora) cloni del Movimento. Grillo ha scelto la strada che conosce meglio: quella del palco.
Il suo blog è tornato attivo, scrive con regolarità e toni meno arrabbiati. I riflettori, però, ora sono tutti puntati sul docufilm, che promette di essere una via di mezzo tra confessione e cabaret, tra nostalgia e satira. Uno sfogo creativo che, a detta dei suoi collaboratori, non sarà un addio, ma piuttosto un cambio di tono.
«Beppe si è isolato, ha scelto il silenzio, ma è sempre lui: imprevedibile», raccontano. «Quando parlerà, lo farà a modo suo. Con una battuta o con una fucilata». E in effetti, il messaggio lanciato subito dopo l’estromissione dal M5s suonava come un finale da film: «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte».
Chissà, forse davvero Grillo ha deciso di uscire dal reality della politica per tornare nel suo Truman Show personale, dove tutto è spettacolo, ma qualcosa – ogni tanto – sa ancora dire la verità.