Caso Cospito, il sottosegretario alla Giustizia Delmastro rinviato a giudizio per rivelazione di segreto d’ufficio
Il processo inizierà il 12 marzo prossimo. L'esponente del Governo replica: «C'era un attacco al 41 bis, gli italiani avevano diritto di sapere»
Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma nell'ambito del procedimento che lo vede accusato di rivelazione del segreto d'ufficio in relazione alla vicenda dell'anarchico Alfredo Cospito.
Il processo inizierà il prossimo 12 marzo. «Non ho dato le carte a Donzelli. Ho risposta a un domanda, non mi potevo trincerare dietro una segretezza che non c'era». Così Delmastro intervistato dalla trasmissione "Stasera Italia" su Rete 4 ha escluso di aver violato il segreto in relazione al caso Cospito.
Il sottosegretario è sotto accusa per aver rivelato a un collega di partito, il parlamentare Giovanni Donzelli, il contenuto di un rapporto di polizia penitenziaria sui dialoghi in carcere tra l'anarchico e alcuni boss mafiosi detenuti con lui in regime di 41 bis. A querelare Delmastro e Donzelli era stato il parlamentare del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, a seguito dell'intervento del deputato di Fratelli d'Italia Donzelli durante una discussione sul caso Cospito alla Camera, in cui spiegava perché il detenuto sarebbe dovuto rimanere in regime di 41 bis, decisione che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha confermato per «collegamenti con l'esterno».
«Sono straordinariamente fiero di non aver tenuto sotto segreto un fatto di gravità inaudita, cioè che terroristi anarchici in combutta con criminali mafiosi tentassero di fare un attacco concentrico al 41 bis», ha aggiunto. Alla domanda se ripeterebbe il comportamento che lo ha portato al rinvio a giudizio, Delmastro ha risposto di sì perché «c'è qualcosa che viene prima: il servizio vero dell'Italia che è l'attacco frontale alla criminalità»: «Lo rifarei domani mattina, gli italiani hanno diritto di sapere che c'era un attacco al 41 bis».
«Confidavamo in una decisione diversa perché c'erano tutti i presupposto per una sentenza di non luogo a procedere». Così l'avvocato Giuseppe Valentino, difensore di Andrea Delmastro, commenta la decisione del gup sul rinvio a giudizio.