M5s e Pd a un passo dalla rottura: salta il vertice fissato in mattinata

Di Maio: «Se non dicono Sì a Conte è inutile vedersi». Per i dem l’intesa rischia di naufragare per le ambizioni personali del leader pentastellato

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di Redazione
27 agosto 2019
12:21
Di Maio e Zingaretti
Di Maio e Zingaretti

È stato annullato l’incontro in programma per le 11 tra le delegazioni del M5S, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, e del Pd, Nicola Zingaretti e Andrea Orlando. A quanto si apprende da fonti dem, a far saltare l’appuntamento una telefonata giunta da palazzo Chigi al NazarenoDalla sede del Pd, dove Zingaretti è impegnato in una riunione con i vertici del partito, non arriva nessun commento sullo stop all'incontro.

Il Movimento detta la regole

«Se non dicono sì a Conte è inutile vedersi, sono stanco dei giochini». Queste le parole di Luigi Di Maio ai suoi ieri sera dopo l'incontro con la delegazione del Pd.


Una posizione ferma quella dei Cinquestelle che, mediante una nota, affermano:«Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l'ok all'incarico a Conte. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione». A questo messaggio rispondono i democrat: «L’accordo di Governo rischia di saltare per le ambizioni personali di Luigi Di Maio che vuole fare il ministro dell'Interno e il vicepremier, su questo non sente ragioni e va avanti a colpi di ultimatum». A queste condizioni, dicono dal Pd, si va al voto. Un’accusa, questa, che non va giù ai pentastellati: «Non ha mai chiesto il Viminale per il M5S. Prima per noi vengono i temi» e aggiungono «se si vuole il voto lo si dica apertamente. Il Movimento è la prima forza politica in Parlamento, lo ricordiamo a tutti».

Distanza tra i due partiti

Le speranze di un accordo Pd-M5s non sono ancora del tutto perse, ma la distanza tra le due formazioni è evidente. Il distacco tra le due forze trapela anche dai messaggi social che i vari componenti postano in queste ore, ad esempio, dal tweet di Francesco Bonifazi: «Sono uno serio e responsabile. Credo al governo istituzionale. E mi va bene anche Conte. Ma se devo accettare Di Maio al Viminale, per me si può andare a votare subito». Toni duri anche dal Movimento 5 stelle: «In una fase cosi delicata per il Paese - si legge in una nota - non c'è tempo da perdere. Noi stiamo lavorando intensamente per dare risposte immediate ai cittadini. E dobbiamo sbrigarci perché il tempo stringe. Nel partito democratico, però, hanno ancora le idee confuse. Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato ne di temi ne di legge di bilancio».

«Così non va proprio bene - si legge ancora nella nota 5S - ieri dopo 4 ore di incontro non si è arrivati a nulla. Così non si può lavorare. O si cambia atteggiamento o è difficile».

 

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