Confermata la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali per i carichi affidati a riscossione fino al 2023: tempi di pagamento fino a 9 anni per sanare il debito fiscale
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
La Ragioneria generale dello Stato ha dato il via libera al disegno di legge di bilancio, Il documento finale è stato trasmesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a Palazzo Chigi per l’invio alla Presidenza della Repubblica. Confermato il quadro dei provvedimenti già approvato dal Consiglio dei ministri. Il testo definitivo, che conferma l’impianto della prima bozza, presenta alcune modifiche e il numero degli articoli è passato da 137 a 154. Le correzioni riguardano le banche e la disciplina degli affitti brevi. Compaiono inoltre variazioni nella previsione di spesa di alcuni capitoli ministeriali.
Il contributo delle banche
Le rettifiche più corpose riguardano gli istituti di credito. Risultano confermati sia l’aumento di due punti percentuali dell’Irap sugli istituti di credito, la sospensione della deduzione dei componenti negativi legati alle differenze temporanee tra utile contabile e utile fiscale o alle perdite fiscali. Confermata anche la possibilità di affrancare le riserve con aliquote agevolate (27,5% nel 2026, in crescita fino al 33%). Risulta invece modificata la norma sugli interessi passivi, che ora diventano deducibili fino al 96% per il periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2025, e con un incremento graduale fino al 99% nel 2028. Le correzioni riguardano anche le regole per la deducibilità delle svalutazioni sui crediti a rischio che avverrà in quote costanti per cinque esercizi a partire dall’anno in cui sono iscritte a bilancio.
Gli affitti brevi
Per la prima casa non ci sarà l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi. Resterà al 21% a condizione che l’immobile non sia affittato tramite portali o intermediari immobiliari. In quel caso scatterà l’aumento al 26%.
La pace fiscale
Confermata la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali per i carichi affidati a riscossione fino al 2023. I contribuenti in difetto potranno sanare la loro posizione pagando fino a 54 rate bimestrali entro il 2035. La rata minima sarà di 100 euro con interessi del 4%. Due rate non pagate, anche non consecutive, faranno decadere tutti i benefici della sanatoria: come conseguenza si dovrà al fisco l’intera somma in un unico versamento alla data della prima rata utile successiva allo stop.