Fininvest chiude il bilancio 2024 con un utile crollato a soli 3 milioni: a pesare, la stagione fallimentare e i 48 milioni di perdita del club brianzolo. Ora si tratta con due fondi americani per cederlo
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Pier Silvio Berlusconi, principal of Mediaset, and Adriano Galliani, Director of Ac Monza during 2° Trofeo Silvio Berlusconi - Ac Milan-Ac Monza - Stadio San Siro during Berlusconi Trophy - AC Milan vs AC Monza, Friendly football match in Milan, Italy, August 13 2024
Altro che gioia del gol. Per la famiglia Berlusconi, il Monza è diventato una zavorra finanziaria. Lo dicono i numeri del bilancio 2024 di Fininvest spa, la cassaforte che gestisce le partecipazioni della dinastia: l’utile netto è crollato a soli 3 milioni di euro, contro i 101 del 2023. E il colpevole, almeno in parte, indossa la maglia biancorossa.
Se il bilancio consolidato del gruppo (che comprende le partecipate Mfe-Mediaset, Mondadori e Banca Mediolanum) resta florido – con utili stimati oltre i 260 milioni – quello della capogruppo, da cui passano i dividendi destinati ai cinque eredi, soffre e zoppica. In cima alla lista dei problemi: il Monza Calcio.
Il club, acquistato da Silvio Berlusconi nel 2018 con l’obiettivo (centrato) di portarlo in Serie A, ha chiuso il 2024 con 48 milioni di perdita. La retrocessione in Serie B ha mandato in fumo le stime ottimistiche e costretto Fininvest a svalutare la controllata, che era iscritta in bilancio per 100 milioni di euro. Una botta contabile, prudente quanto pesante, che secondo fonti interne avrebbe bruciato da sola circa 120 milioni del patrimonio della holding.
Per quanto il gesto possa sembrare doloroso, i numeri non mentono: il valore del club era legato alla permanenza in Serie A, e la discesa in cadetteria ha mandato all’aria la narrativa del “gioiello sportivo di papà”. Una svalutazione una tantum, si dice. Ma che suona molto come il preludio a una cessione. Due fondi statunitensi sarebbero già in trattativa con la famiglia Berlusconi per rilevare il club brianzolo. Dopo l’addio di Galliani e la fine dell’era di Silvio, la passione calcistica potrebbe cedere il passo alla logica industriale: meglio tagliare che affondare.
Intanto, Fininvest resta in piedi grazie ad altri asset ben più robusti. Nel 2024 ha incassato dividendi per oltre 250 milioni: 59 da Mfe, 17 da Mondadori, 177 da Mediolanum. La partecipazione in Banca Mediolanum (iscritta in bilancio per soli 118 milioni) vale oltre 3 miliardi in Borsa: un tesoretto latente che garantisce tranquillità agli eredi.
Soprattutto perché, nonostante il crollo dell’utile, Fininvest ha a disposizione riserve per quasi 1,3 miliardi di euro. Un gruzzolo pronto per essere trasformato in dividendi, in proporzione alle quote dei fratelli Berlusconi (Pier Silvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi), ognuno con la sua holding personale.
Non è ancora chiaro se e quanto sarà distribuito nel 2024: l’assemblea è prevista per fine giugno. Ma una cosa è certa: anche se il Monza è diventato un problema, la cassaforte di famiglia resta solida. Magari un po’ meno affezionata al calcio, ma ancora ben equipaggiata per il futuro.