Addio straziante

Oggi i funerali di Giulia Tramontano e del suo piccolo Thiago: «Strappati all’amore dei propri cari»

L'ultimo saluto a Sant'Antimo dove la giovane uccisa al settimo mese di gravidanza viveva con i genitori. Intanto le indagini vanno avanti

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11 giugno 2023
10:37

Si terranno oggi pomeriggio a Sant'Antimo, il Comune in provincia di Napoli dove è nata e dove vivono i suoi genitori, i funerali di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa con almeno 37 coltellate dal fidanzato barman 30enne Alessandro Impagnatiello. "Sono stati strappati all'amore dei propri cari Giulia e Thiago Tramontano", si legge nel manifesto funebre. Nel manifesto una foto di Giulia sorridente. 

Momenti di dolore dopo «giorni atroci», ha spiegato la sorella Chiara, che la famiglia vuole vivere coi «parenti ed amici più stretti».


Le indagini vanno avanti

Intanto le indagini che hanno portato in carcere Alessandro Impagnatiello ora si concentrano sulle fasi precedenti e successive al delitto, ossia la pianificazione dell'omicidio e l'occultamento del corpo. L'inchiesta, in mano ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e della Compagnia di Rho, all'aggiunto Letizia Mannella e al pm Alessia Menegazzo, vuole ricostruire questi due fronti, «il prima e il dopo», per nulla chiariti nella confessione del fidanzato 30enne. Ha detto di averla uccisa «senza un motivo» e «senza rabbia», ma l'autopsia ha svelato che si è accanito su di lei con almeno 37 coltellate, di cui la prima letale alla carotide, sgozzandola e impedendole di urlare. Ha messo a verbale di aver buttato il telefono di lei in un tombino, ma non è stato trovato.

Analizzando, ora per ora, decine di telecamere, tra Senago e Milano, gli investigatori vogliono tracciare gli spostamenti del 30enne nei giorni che hanno preceduto quel sabato sera in cui Giulia è rientrata a casa dopo l'incontro con l'altra donna. Lavorando sulle copie forensi dei dispositivi si scandaglieranno ancora le sue ricerche sul web, contatti e dialoghi significativi. Resta da accertare, sempre frame dopo frame, cosa abbia fatto il giovane dopo aver ucciso la fidanzata: se davvero abbia tenuto il corpo nascosto tra cantina, box e bagagliaio dell'auto per tre giorni, prima di gettarlo in via Monte Rosa in un'intercapedine vicino a dei box. Indagini che si incroceranno con quelle su eventuali complici che potrebbero aver aiutato il 30enne quando si è trattato di nascondere il cadavere o ripulire tutto

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