Decine di manifestanti si sono stesi per terra su lenzuoli bianchi davanti al Colosseo mentre veniva trasmesso il rumore delle bombe su Gaza
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A Roma il corteo nazionale contro il riarmo partito da piazzale Ostiense e arrivato al Colosseo, organizzato da diverse realtà tra cui Arci le cui bandiere aprono la manifestazione.
Partecipano i leader di Avs, M5s e Rifondazione Comunista. Il Pd non ha aderito ma alcuni esponenti partecipano a titolo personale. Gran parte dei manifesti esposti è per la pace e per Gaza.
«Siamo tutti anti sionisti» e «Free Palestine» ma anche «Nessuna guerra, nessun soldato, fuori dalla guerra, fuori dalla Nato». Sono alcuni dei cori che si susseguono verso la fine il corteo anti-riarmo partito da piazzale Ostiense. «Israele sionista, stato terrorista», «Distruggono ospedali le bombe di Israele, sono criminali», scandisce in coro un gruppo di manifestanti. «Se si va in guerra al fronte va Calenda», è un altro dei cori.
«Siamo oltre 100mila». Lo annuncia il comitato promotore della manifestazione nazionale Stop Rearm Europe "No guerra riarmo genocidio autoritarismo" dal camion palco d'apertura alla testa del corteo che si dirige verso il Colosseo, punto d'arrivo della manifestazione.
Decine di manifestanti si sono stesi per terra su lenzuoli bianchi davanti al Colosseo mentre il camion-palco trasmetteva un audio di 4 minuti, il rumore delle bombe su Gaza registrato sul posto dall'ingegnere del suono palestinese Oussama Rima. «È stato montato, e ci è stato regalato, dalla campagna catalana Unsilence Gaza - coordinata da Novact, nostri alleati in Spagna nella campagna europea Stop Rearm Europe. Ci siamo stesti per terra, con il suono dei bombardamenti registrati a Gaza per rendere visibile, con i nostri corpi, il genocidio ancora in atto del popolo palestinese e la morte e la devastazione che portano tutte le guerre». Dopo il flash mob tutto il corteo ha fatto un minuto di rumore per Gaza «contro il silenzio sul genocidio del popolo palestinese».