Dal 24 al 28 febbraio torna l’appuntamento dedicato alla canzone italiana: Carlo Conti, al suo quinto e ultimo mandato, punta sull’equilibrio tra veterani e nuove voci. Tra i favoriti Blanco, Diodato, Angelina Mango e Tommaso Paradiso
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Carlo Conti
Il conto alla rovescia è iniziato: Sanremo 2026 scalda i motori e Carlo Conti si prepara a firmare la sua quinta — e ultima — edizione del Festival. Le date sono fissate, dal 24 al 28 febbraio, e in casa Rai la macchina organizzativa è già in pieno movimento. Mentre a Roma si limano i dettagli del regolamento e a Firenze si ascoltano centinaia di demo, l’Italia del pop e dell’indie si interroga su chi salirà davvero sul palco più ambito della musica italiana.
Come sempre, il toto-nomi è già una disciplina nazionale. Tra i protagonisti più attesi spicca Tommaso Paradiso, pronto a tentare per la prima volta l’Ariston dopo il successo da solista. Accanto a lui, artisti di peso come Diodato, Ermal Meta e Fulminacci, nomi capaci di coniugare scrittura d’autore e pop radiofonico. Ma Conti, fedele alla sua idea di un Festival “inclusivo e trasversale”, sta lavorando anche per dare spazio a una nuova generazione di cantautori: tra i papabili figurano Frah Quintale, Emma Nolde e La Niña, tre nomi che rappresentano il volto contemporaneo della scena italiana.
Il ritorno più chiacchierato, però, è quello di Blanco. Dopo la tempesta mediatica del 2023 e il recente singolo Piangere a 90, il giovane artista bresciano sarebbe pronto a rimettersi in gioco, inaugurando una fase più matura del suo percorso. Anche Angelina Mango e Sangiovanni, reduci da un anno sabbatico, potrebbero tornare con brani inediti: per entrambi, il palco dell’Ariston significherebbe una sorta di rinascita.
Tra le voci maschili più amate, si parla anche del ritorno di Alfa, protagonista dell’estate con A me mi piace, e di Enrico Nigiotti, mentre la coppia Benji & Fede starebbe valutando un brano scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Immancabile la quota “ex talent”: tra i possibili in gara Luk3 e Trigno, giovani usciti da Amici che hanno già conquistato il pubblico social.
Sul fronte femminile, il cast promette equilibrio e spettacolo. Potrebbero tornare Emma, Arisa e Malika Ayane, ma il nome che fa più rumore è quello di California, l’ex metà dei Coma_Cose, pronta a un debutto solista dopo la fine artistica e sentimentale del duo. In corsa anche Serena Brancale e Chiara Galiazzo, mentre tra i sogni più suggestivi c’è quello di un duetto tra Tiziano Ferro e Madame. Lui, più realisticamente, potrebbe apparire come superospite in vista del tour estivo, ma l’idea di vederli insieme resta una tentazione.
E poi ci sono gli outsider, quelli che a Sanremo ci tornano sempre, anche solo per ricordare quanto conti esserci. Fedez e Marco Masini potrebbero replicare l’exploit della serata cover 2025 con Bella stronza, mentre per la quota “over” Conti guarda a veterani che non tradiscono mai: Patty Pravo, Fausto Leali, Michele Zarrillo ed Enrico Ruggeri. Voci di esperienza per un pubblico trasversale, che ancora crede nel potere della canzone italiana.
Il regolamento ufficiale, pubblicato sul sito sanremo.rai.it, conferma la struttura classica ma con qualche piccola revisione tecnica. I 26 Big si alterneranno nelle prime tre serate: tutti in scena il martedì, poi divisi in due blocchi da tredici nella seconda e terza serata. Le 4 Nuove Proposte — due selezionate da Area Sanremo e due da Sanremo Giovani — si sfideranno in duelli diretti fino alla finalissima del giovedì, quando verrà decretato il vincitore della categoria emergenti.
Il sistema di voto resta a tre livelli: Televoto del pubblico (34%), Giuria della Sala Stampa, Tv e Web (33%) e Giuria delle Radio (33%). La Serata Cover, in programma venerdì 27 febbraio, sarà come sempre una festa a parte, con artisti italiani e internazionali sul palco accanto ai concorrenti in gara. Le esibizioni non incideranno sulla classifica finale, ma contribuiranno al clima spettacolare dell’edizione.
La finalissima del sabato vedrà esibirsi tutti i 26 Big: le tre giurie voteranno e i cinque più votati si contenderanno la vittoria in un’ultima sfida a colpi di emozioni e ritornelli.
Intanto, la Rai punta a rinnovare anche la narrazione attorno al Festival. Gianluca Gazzoli, volto amato di Rai Radio2 e dei social, condurrà Sanremo Giovani, mentre Conti ha promesso una novità sul modo di annunciare i Big, con una diretta speciale prevista per dicembre. «Sarà un Festival di passaggio — ha detto il conduttore al TG1 — tra la tradizione che amo e il futuro che voglio lasciare».
Dopo un decennio di conduzioni tra Baglioni, Amadeus e lo stesso Conti, il Festival cerca una sintesi tra musica, racconto e innovazione. E mentre le indiscrezioni si moltiplicano, il motto scelto dal direttore artistico suona come un manifesto di chiusura e di eredità: “Tutti, ma davvero tutti, cantano Sanremo”. Un modo elegante per ricordare che, alla fine, qualunque sia la lineup, il vero protagonista resta sempre lo stesso: quel palco che da settantasei anni fa cantare — e discutere — l’Italia intera.

