La protesta

I sindacati in piazza contro la Manovra economica 2024: «Adesso basta»

Coinvolti nella mobilitazione - in programma in diverse città- anche vigili del fuoco, settore sanità, mondo scuola. I promotori Cgil e Uil: «Si intende contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento dei lavoratori, pensionati e non offre futuro ai giovani»

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di Redazione
17 novembre 2023
10:18
La mobilitazione a Roma, foto ansa
La mobilitazione a Roma, foto ansa

Sciopero generale oggi 17 novembre per contestare la Manovra economica 2024. Ad indire la protesta Cgil e Uil che hanno organizzato anche manifestazioni in diverse città.

Lo sciopero

Lo sciopero è di 8 ore o intero turno di lavoro a livello nazionale per il pubblico impiego, la scuola, l'università e ricerca, la sanità e gli addetti di Poste. Dopo la precettazione, per il settore dei trasporti, dai bus e metro ai treni - esclusi i voli che sono regolari - lo stop è di 4 ore, dalle 9 alle 13. Più nel dettaglio, il vicepremier e ministro Matteo Salvini era intervenuto riducendo l'orario. 


La protesta coinvolge anche i vigili del fuoco. Incrociano le braccia per 8 ore anche le lavoratrici e i lavoratori delle regioni del Centro. In tutto sono cinque giornate con scioperi e manifestazioni in 58 piazze, con oltre 100 presidi su base territoriale e regionale, che poi coinvolgeranno le regioni del Nord il 24 novembre e quelle del Sud il primo dicembre. Sicilia e Sardegna si fermeranno rispettivamente il 20 e il 27 novembre.

Le contestazioni

Manifestazioni sono in programma a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso e Roma. Nella capitale l'appuntamento è in piazza del Popolo, con i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, che prenderanno la parola sul palco dopo l'intervento di sei lavoratrici e lavoratori e due studenti. La mobilitazione è stata promossa dalle due confederazioni «per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un'altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile ma necessaria e urgente. Adesso basta».

 

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