Dal 2005 tanti i tentativi di accesso da parte dell’ufficiale giudiziario, tutti infruttuosi. Ad ottobre il ministero dell'Interno era stato condannato a risarcire 3 milioni ai proprietari dell'area, da qui l’accelerazione
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Milano, sgomberato Il Leoncavallo, dopo 31 anni termina l’occupazione del centro sociale in via Watteau
Sgomberato oggi a Milano lo storico centro sociale Leoncavallo. Lo sfratto dell'immobile al 7 di via Watteau era stato inizialmente notificato per il 9 settembre prossimo, tuttavia si è deciso di anticipare i tempi e l'intervento è scattato dalle 9 di questa mattina. Sul posto sono giunti gli agenti della polizia di Milano, a supporto dell'ufficiale giudiziario per lo svolgimento delle operazioni di sgombero. Nel corso dell'ispezione degli spazi del Leoncavallo le forze dell'ordine non hanno trovato persone.
«Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità. Per trent’anni quell’immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell’occupazione. Oggi finalmente viene ristabilita la legalità. Il governo ha una linea chiara: tolleranza zero verso le occupazioni abusive. Dall’inizio del nostro mandato sono già stati sgomberati quasi 4.000 immobili, tra alloggi di edilizia residenziale pubblica ed edifici di particolare rilievo. Lo sgombero del Leoncavallo è solo un altro passo di una strategia costante e determinata che porteremo ancora avanti», afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Poco prima su X il vicepremier Matteo Salvini aveva scritto: «Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!».
Prefettura: «Sgombero eviterà azioni risarcitorie nei confronti Stato»
Occupato abusivamente dall'Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo, al termine delle operazioni l'immobile è stato riconsegnato per la sua messa in sicurezza alla proprietà, la società L’Orologio srl. Per l'occupazione, avvenuta nel settembre 1994, l’autorità giudiziaria aveva da tempo condannato gli occupanti. Dal 2005 vi sono stati numerosi tentativi di accesso da parte dell’Ufficiale Giudiziario, risultati infruttuosi. «Al riguardo - si legge in una nota della Prefettura di Milano - la società proprietaria aveva promosso anche un’azione risarcitoria per il danno subito dal ritardo nell’esecuzione dell’ordine giudiziario di rilascio dell’immobile occupato e da ultimo la Corte di Appello di Milano – Seconda Sezione Civile, con sentenza resa il 29 ottobre 2024, aveva condannato il Ministero dell’Interno al risarcimento del danno a favore della società proprietaria, nella misura di 3.309.150,00 euro (303.915,00 euro all’anno per gli ultimi dieci anni), nonché alle spese e agli interessi legali. L’esecuzione dello sgombero consentirà anche di evitare ulteriori azioni risarcitorie nei confronti dello Stato».
Mamme Leoncavallo: «Delusione e amarezza»
«La sfratto era stato programmato per il 9 settembre, ma sapevamo che l’anticipo sarebbe potuto succedere per pressioni politiche ricevute dal ministero dell’Interno». Così Marina Boer, presidente dell’associazione Mamme del Leoncavallo. Alla fine di tutto, dice, «c’è molta delusione e amarezza; ora certamente ci rivolgeremo alla città per avere un riscontro e speriamo che non sia la fine. Certo – conclude - cercare un’alternativa logistica sarà molto difficile. Questo è stato un modo molto brutto e doloroso di concludere questa fase».