Il nonno Giovanni, indicato nei registri americani come John R. Prevost, sarebbe nato a Torino il 24 giugno 1876, giorno di San Giovanni. Tra le ipotesi, anche un’origine nel piccolo paese di Settimo Rottaro, da cui molti “Prevosto” partirono per cercare fortuna oltreoceano. Il cognome e l’eredità europea legano Leone XIV alle rotte dell’emigrazione italiana
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C’è un filo sottile, ma ben visibile, che collega la Cappella Sistina a un angolo di Piemonte. Un legame che passa per registri polverosi, certificati scoloriti, nomi trascritti male e viaggi senza ritorno. Il nuovo papa, Robert Francis Prevost – oggi Leone XIV – non è solo il primo pontefice statunitense della storia: è anche il nipote di un italiano. Una radice profonda, che affonda nella storia dell’emigrazione e restituisce all’Italia una piccola, simbolica parte del soglio pontificio.
Il nonno del Papa si chiamava Giovanni Prevosto, almeno secondo quanto ipotizzano alcuni ricercatori genealogici. Nei registri americani compare come John R. Prevost, nato il 24 giugno 1876, giorno di San Giovanni, patrono di Torino. Un sito come WikiTree lo dà come originario proprio del capoluogo piemontese, ma il rebus dei documenti d’epoca – tra italianizzazioni, francesismi e traslitterazioni arbitrarie – rende difficile ricostruire con certezza la sua storia. In alcuni casi appare come Jean Lanti Prevost, in altri ci sono riferimenti a Giovanni Pietro Felice Prevosto, di Settimo Rottaro, minuscolo borgo del Canavese affacciato sul lago di Viverone. E proprio da lì, agli inizi del Novecento, partirono numerosi “Prevosto” verso gli Stati Uniti, come testimoniano i registri di Ellis Island.
Giovanni, professore di lingue, sposò Suzanne Louise Marie Fabre. Si stabilirono a Chicago, dove nel 1920 nacque Louis Marius Prevost. Nel 1949 Louis sposò Mildred Agnes Martinez, e da quell’unione, nel 1955, nacque Robert Francis: l’uomo che ieri è stato eletto Papa, prendendo il nome di Leone XIV. Una storia familiare, la sua, che richiama da vicino quella di Jorge Mario Bergoglio: anche Francesco, figlio di emigrati italiani, mantenne per tutta la vita un legame stretto con la sua famiglia d’origine e con le radici piemontesi.
E non è tutto. Anche per Leone XIV è già emersa una connessione italiana inaspettata: Carmen Cecilia Cristina Prevost Navea, nata in Perù nel 1961, oggi vive a San Severino Marche. Racconta che lei e il Papa condividono lo stesso bisnonno paterno. «È uno della mia famiglia, un pastore dal cuore peruviano», dice. «Non ci conosciamo direttamente, ma anni fa tentai di incontrarlo a Lima. Non ci riuscimmo, ma nel nostro albero genealogico c’è anche lui. La sua elezione è stata una sorpresa incredibile per tutti noi».
Così, da Settimo Rottaro alla Basilica di San Pietro, passando per Chicago e Lima, la storia di Leone XIV si intreccia con quella di migliaia di famiglie italiane emigrate in cerca di un futuro. E proprio questo passato potrebbe rendere ancora più forte la sua voce sui temi della migrazione, della giustizia sociale e del diritto a cercare una vita migliore. Come fece suo nonno.