Campagna presidenziale

Usa, Trump: «Il procuratore di New York mi perseguita ma non c’è nulla»

Il magnate statunitense attacca Alvin Bragg alla vigilia della riunione del gran giurì che potrebbe decidere sulla sua incriminazione per il caso della pornostar Stormy Daniel

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di Redazione
26 marzo 2023
07:45
Donald Trump (Foto Ansa)
Donald Trump (Foto Ansa)

"Il procuratore di New York mi persegue per niente, non è un reato, non è un reato minore, non è un affair": nel primo comizio della sua campagna presidenziale, all'aeroporto di Waco in Texas, Donald Trump ha attaccato il procuratore Alvin Bragg alla vigilia della riunione del gran giurì che potrebbe decidere sulla sua incriminazione per il caso della pornostar Stormy Daniel. «Non mi è mai piaciuta faccia da cavallo», l'ha offesa rispolverando un epiteto che aveva già usato contro di lei.

Trump ha attaccato anche Ron DeSantis, considerato il suo principale rivale potenziale nelle presidenziali, accusandolo di ingratitudine dopo che lo aveva supplicato per un endorsement a governatore della Florida che lo lanciò «come un razzo». Poi ha sminuito il merito dei suoi successi, sostenendo che «la Florida è uno stato di successo da decenni, ben prima dell'arrivo di questo tizio». «Vuole tagliare il Medicare (la sanità per gli ultra 65enni) e il social security (la previdenza)", ha proseguito, usando il nomignolo che gli ha affibbiato: 'Ron DeSanctimonious' (ipocrita).


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