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di Adelia Iacino
28 maggio 2024
09:40

Tò megàli ikìa tu RuffuIl castello Ruffo di Amendolea a Condofuri: su una rupe il fascino senza tempo dell’antica fortezza medievale

VIDEO | Uno dei siti d'interesse storico più affascinanti dell’intera regione si trova nell'area grecanica di Reggio Calabria: costruito probabilmente in più fasi, l'edificio fu al centro delle lotte di potere fra le nobili famiglie del luogo

La Calabria è una territorio ricco di bellezze naturali e preziose testimonianze storiche. Tra queste, nel cuore dell’area grecanica della provincia di Reggio Calabria, vi è certamente il Castello Ruffo di Amendolea, situato nei pressi dell’omonimo borgo frazione del comune di Condofuri. L’imponente fortezza medievale, edificata su una rupe posta a circa 400 metri sul livello del mare e distante circa 8 km dalla costa ionica, sorgeva anticamente in un un posizione di grande valore strategico: dominava difatti l’intera valle della fiumara Amendolea, che in epoca storica costituiva il confine tra Locri e Reggio.

La fondazione del castello ha origini incerte ed è solitamente attribuita a Riccardo di Amendolea, un normanno, ma è probabile che la sua realizzazione sia avvenuta in più fasi, ad opera delle varie popolazioni che hanno dominato la zona durante il Basso Medioevo. Nei secoli il castello fu coinvolto nelle lotte di potere fra nobili famiglie locali, cambiando spesso proprietario. Tra queste vi sono la famiglia Amendolea, da cui ebbe nome il paese sottostante il castello, e la famiglia Ruffo, che acquistò il feudo nel 1624 mantenendone il possesso fino al 1806, anno in cui terminò l'età feudale.


Attualmente la fortificazione è formata da due parti riconoscibili. Una è l’ingresso di forma parallelepipeda, separato grazie a un muro di cinta dalla zona residenziale. Di quest’ultima rimane una sala rettangolare con pareti molto alte e finestre ad arco e piccole torri di cui una, isolata, fungeva da mastio. La fortificazione ospita al suo interno anche una torre cappella, costruita in età normanna. Al secondo livello della torre vi è una piccola chiesa a pianta absidale con ingresso orientato verso sud, come da tradizione bizantina, e le panche laterali realizzate in muratura. Assieme ad una piccola cisterna, sono questi gli elementi più antichi dell’edificio. Il castello fu successivamente rimaneggiato più volte, fino al terremoto del 1783 che determinò nel terreno profondi cedimenti.

Oggi non rimangono che pochi resti: le mura di perimetro, una torre e quella che un tempo doveva essere una cappella, in cui gli abitanti del castello si recavano a pregare. Ciononostante, il Castello Ruffo di Amendolea, custode di antiche tradizioni e memorie secolari, continua ad attrarre e affascinare molteplici visitatori, grazie al suo fascino senza tempo e al suo prezioso patrimonio storico

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