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di Anna Foti
2 luglio 2022
17:00

Reggio e i suoi musei, i tesori di una terra antica e ricca di storia in cui convivono tradizione e visione

Dal Musaba a Locri, dai Bronzi a Stilo, ecco un itinerario dei capolavori da non perdere nella provincia reggina.

Destinazioni

Alla scoperta di reperti dell’antica Rhegion passando per Kaulon, Locri Epizefiri, Medma, Metaurus. Da un mare all'altro, dalla costa tirrenica a quella ionica, lungo la strada romana nel parco dei Taureani a Palmi e tra i resti della più antica sinagoga ebraica d’Europa dopo quella di Ostia, nel parco ArcheoDeri di Bova Marina.L’eco lontanissima di una storia antica risuona con forza, testimoniando come la Magna Grecia sia stata un tempo, e sia ancora oggi, anima di questi luoghi. Così da Rhegion verso Reggio Calabria il passo affonda in una storia millenaria. Un'identità che i Bronzi di Riace, imponenti e straordinariamente belli, attraversando intatti i secoli, hanno contribuito a rafforzare.  Quel cuore greco palpita ancora senza mai essersi fermato, secondo il glottologo tedesco Gerhard Rohlfs, che nella lingua greca di Calabria ha rintracciato le vestigia di quella antica. Il borgo di Bova, alle porte del parco nazionale dell’Aspromonte, unitamente al museo di Paleontologia e Scienze Naturali, a testimonianza della ricchezza reggina anche dal punto di vista fossile, ospita infatti il museo dedicato proprio alla Lingua Greco-Calabra e che non poteva che essere intitolato a Gerhard Rohlfs. Un omaggio al patrimonio immateriale dei Greci di Calabria, attraverso foto, documenti storici ed installazioni audio-visive, manufatti archeologici ed etnografici, anche oggetti della vita contadina appartenuti allo stesso Gerhard Rohlfs e donati al museo dal figlio Eckart.

Il passato e il futuro: la visione e la tradizione


Un passato remoto ma non perduto e il futuro che l’arte come la poesia anticipa. Il territorio metropolitano di Reggio Calabria, nella località di Mammola, ospita il museo di Santa Barbara Musaba, frutto dell’intuizione deivisionari Hiske Maas e Nik Spatari, architetto che il mondo ha perduto qualche anno fa. Una fucina artistica e culturale a cielo aperto dove le lancette del tempo corrono senza che l’arte ne risenta, dove la creatività è già futuro. Un luogo, pregno di suggestioni e dove anche le pietre sono vive. Nato sottraendo un antico complesso monumentale al degrado e aggiungendo tutto intorno bellezza, il museo è oggi abitato dalle architetture tridimensionali di Nik Spatari, da quei mosaici imponenti che ancora testimoniano con gioia e fermezza l'identità di laboratorio vivo di quel luogo che Hiske Maas continua ad animare.

Una contemporaneità vivace, che rende la natura stessa materia prima da plasmare e ispirazione, che non stride ma si incastona nel clima di contemplazione dei Santi Italo-Greci, ai quali è dedicato un museo a Staiti, e di devozione e preghiera. Preziosi e fastosi sono i tesori consegnati ai musei diocesani di Reggio Calabria-Bova, Oppido – Palmi e della diocesi di Locri-Gerace, quest’ultimo tesoro custodito dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta di Gerace.

Non meno solenne appare la ritualità della vita di mare che rivive nel museo Marinaro di Cannitello a Villa San Giovanni, e di quella contadina che rivive nel sentiero della Civiltà Contadina percorribile a Bova e tra gli antichi macchinari esposti al museo del Bergamotto di Reggio Calabria, tra le testimonianze della vita pastorale al museo etnografico Angela Bogasari Merianù a Gallicianò, frazione del comune di Condofuri, in piena valle grecanica. Senza dimenticare le tipiche conocchie per l’antica filatura delle fibre tessili al museo etnografico Raffaele Corso di Palmi. Questo museo è incastonato all’interno della Casa della Cultura Leonida Repaci, dove confluiscono la Biblioteca comunale Domenico Topa, il Museo Civico, l'Antiquarium Nicola De Rosa, la Gipsoteca Michele Guerrini, la Pinacoteca Leonida e Albertina Repaci e la sezione palmese dell’Archivio di Stato. La casa della Cultura Leonida Repaci è divenuta anche sede del museo musicale intitolato ai compositori palmesi Francesco Cilea e Nicola Antonio Manfroce; un museo che raccoglie spartiti, bozzetti di scena, manoscritti, documenti e anche libretti d'opera, dischi, cimeli, ritratti e fotografie con dediche di Gioachino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart, Giacomo Puccini e Arturo Toscanini. La musica viaggia e per chi fosse appassionato di strumenti provenienti da ogni parte del mondo, si attende a Reggio Calabria la riapertura del Museo dello Strumento musicale, nella cornice suggestiva del Waterfront dove nascerà anche l’avveniristico e imponente Museo del Mare di Zaha Hadid.

Dai Bronzi di Riace ai mosaici dell'antica Kaulon e al palazzo di donna Canfora 

Allestito nell’imponente palazzo Piacentini nel centro storico di Reggio Calabria, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria con i Bronzi di Riace, capolavori del V secolo a.C., in esposizione permanente è uno dei più rappresentativi del periodo della Magna Grecia e della Calabria antica. Dopo un importante intervento di riqualificazione, il Museo reggino oggi propone un articolato e ricco percorso con collezione di reperti provenienti da tutto il territorio calabrese, che spaziano dalla Preistoria alla tarda Età Romana. Antichità e modernità si fondono senza tralasciare la contemporaneità, con un piano dedicato alle mostre temporanee.

Gli itinerari archeologici sono davvero molto ricchi nel territorio metropolitano reggino: dal museo archeologico Metauros di Gioia Tauro e da quello dell’antica Medma a Rosarno fino all'Antica Kaulon a Monasterace, con i resti del tempio dorico e del mosaico ellenico più grande d’Europa popolato da Draghi e dei Delfini e al Museo archeologico nazionale di Locri Epizefiri con il Complesso museale Casino Macrì. Qui si conservano le testimonianze riconducibili all'età romana e tardo-antica, mentre l’età protostorica della Locride è documentata nel Museo del territorio allestito a palazzo Nieddu del Rio.

La ricchezza della storia e della cultura del nostro territorio si evidenzia al momento di visitare il museo a cielo aperto che è il parco dei Taureani Antonio De Salvo di Palmi dove la strada romana conduce ad una vista mozzafiato a picco sul mare Tirreno e sul Porto di Taureana. Lì palpita la città italica divenuta brettia e poi romana, attraverso i quartieri abitativi, le architetture pubbliche, sacre e private come la casa del mosaico, il santuario urbano (meglio noto come il palazzo di donna Canfora). Accanto il complesso medievale di San Fantino, il Santo calabrese più antico storicamente provato. L'Antiquarium Nicola De Rosa, presso la Casa della cultura Repaci di Palmi, tra i suoi preziosi reperti custodisce anche un bellissimo busto dell'Imperatore romano Adriano, risalente al II secolo dopo Cristo, rinvenuto proprio all’interno dell’odierno Parco Archeologico dei Taureani.

La ricchezza della Storia

L’antichità e la bellezza della Calabria e del territorio metropolitano reggino travalicano i confini tradizionali dei musei per pervadere anche le chiese e le cattedrali che in ogni angolo custodiscono tesori. Se ne cita una particolarmente rappresentativa che è la Cattedrale di Stilo, patria di Tommaso Campanella, dal 2006 candidata a diventare Patrimonio dell’umanità Unesco, rappresentativa della Calabria bizantina con i suoi nove spazi quadrati e circoscritti da quattro colonne presumibilmente romane, con i bracci della croce voltati a botte, cinque cupole emisferiche, coperte esternamente con tegole disposte ad anelli concentrici. Uno spettacolo fuori e dentro dal momento che custodisce affreschi con raffigurazioni legate a modelli e a soggetti iconografici bizantini, tra cui la Dormitio Virginis, l'Ascensione, San Nicola, San Basilio e San Giovanni Crisostomo.

 

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