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di Asmara Bassetti
17 marzo 2024
19:00

Costa degli DeiSette cose da fare a Pizzo anche d’inverno, tra cultura e bellezze naturali

Presa d'assalto d'estate, la cittadina del Vibonese è la meta ideale per passare una piacevole giornata pure quando le temperature sono ancora giù. Ecco il percorso che abbiamo pensato per voi

Destinazioni

Tra gli aspetti positivi di vivere in Calabria, ricca di scorci bellissimi, centri storici da scoprire, oltre che 800 km di costa e parchi nazionali in cui respirare l'aria più pulita d'Europa, c'è sicuramente quello del clima non troppo freddo. Anche in pieno inverno il tempo permette di uscire senza troppi sforzi e di godersi tiepide giornate di sole. Temperature ideali che spingono a fare gite fuori porta, o anche vicine se non ci si vuole allontanare troppo, visto che l'arte e la bellezza si possono trovare anche a due passi. Questa volta abbiamo deciso di fare tappa a Pizzo Calabro, paese di circa 9 mila abitanti sulla Costa degli Dei, fondato 1500 anni prima di Cristo sulle rovine dell’antica Napitia, dal centro storico che abbraccia la centrale piazza, il cui affaccio sul Tirreno regala una vista come poche. Una giornata piacevole durante la quale non potete perdervi queste 7 cose da fare.

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Visitare il Castello di Gioacchino Murat

Non si può andare a Pizzo e non camminare tra le mura del Castello Aragonese, costruito nel XV secolo da Ferdinando I d'Aragona per contrastare le incursioni dei saraceni, emblema della cittadina, dove potrete ripercorrere gli ultimi giorni di vita di Gioacchino Murat, Re del Regno di Napoli e cognato di Napoleone Bonaparte, sbarcato sulla costa di Pizzo l'8 ottobre del 1815. Nelle celle sono rappresentate scene della prigionia di Murat e dei suoi uomini, arrivati fino a Pizzo pensando di trovare appoggio per ricostruire il Regno di Napoli, trovando invece la morte. Salendo per le scale, al primo piano, si trova la stanza in cui Murat fu processato, e proseguendo tra i corridoi in cui si trovano armi, testi che raccontano la sua storia, e numerosi ritratti dello stesso Re, vi è la cella in cui trascorse gli ultimi momenti della sua vita: seduto ad un tavolo scrive l'ultima lettera per sua moglie Carolina e i suoi figli, di cui è esposta ancora la copia originale. Al suo fianco il Canonico Masdea lo confessa prima che venga eseguita la condanna a  morte. Se volete rivivere i momenti salienti, dalla cattura sulla riva, all'arresto, alla fucilazione all'interno del Castello, ogni anno ad ottobre prende vita la rievocazione storica delle ultime ore di vita di Murat. «Mirate al cuore e non al viso» furono le sue ultime parole prima di dare lui stesso l'ordine ai soldati di aprire il fuoco.

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