La sessantacinquesima edizione della kermesse unisce le comunità in questo fine settimana a Santa Sofia con balli, folklore, cultura identitaria e tradizioni da mettere in risalto, nonché un patto di amicizia che legherà tre comuni
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Weekend di festa e di identità per i comuni di origini albanesi nella provincia di Cosenza. In particolare, sarà Santa Sofia d’Epiro un po’ il centro nevralgico della cultura e delle tradizioni, andando così a vagliare quanto si faceva in passato cercando una chiara e necessaria lettura per il presente.
In occasione dell’ottava di Sant’Atanasio, è molta attesa la 65esima edizione della Primavera italo-albanese, una ricorrenza che racchiude al meglio lo spirito di fratellanza dei popoli. Come sempre integrata all’interno del cartello religioso e col valido supporto del comitato della festa di Sant’Atanasio, la Primavera avrà due momenti importanti di condivisione sociale.
Si partirà dal convegno di sabato pomeriggio alle ore 19 nel centro storico sofioto con la cura del prof Riccardo Baffa, per analizzare la storia di questa importante manifestazione, ma soprattutto il suo pieno vissuto all’interno del tracciato delle comunità e non mancheranno gli ospiti qualificati a dare il loro contributo all’interno di un dinamico meeting.
Nella mattinata di domenica, invece, ci sarà la processione per le vie del paese ma soprattutto sarà siglato il patto di amicizia che legherà tre paesi di origini albanesi legati alla storia di Sant’Atanasio il Grande. Firmo, Cerzeto e Santa Sofia d’Epiro rafforzeranno così il loro legame per un momento di gioia e di importanza istituzionale tra le varie comunità.
Nel pomeriggio di domenica, infine, l’esibizione dei gruppi folkloristici per le vie di Santa Sofia d’Epiro con spettacolo finale in piazza, trasformando così il centro storico in una appassionante e itinerante riscoperta dei canti e dei balli antichi.
Già confermata la partecipazione dei gruppi locali “Dieli”, “Jeta” e “Shquiponjat”, del gruppo folk “Ullania” di San Benedetto, del “Ajri i Lumit” di San Martino di Finita, “Zemerat e Rea” di Firmo, del gruppo etno-musiciale “Sphirti Arberesh” di Cerzeto, delle “Fantasie Popolari” di Acri e dei “Gorgani” di Mottafollone.