8 marzoNon tutte ma in nome di tutte: ecco le donne calabresi che hanno fatto la differenza
Tenacia, coraggio e determinazione sono nel loro Dna. Nella giornata dell'8 marzo una carrellata di storie, alcune conosciute e altre meno, dal secolo scorso ai giorni nostri
Simbolo di tenacia, di forza, di determinazione. Ma anche di dedizione e amore. Tutto questo sono state e sono le donne calabresi. Contadine, mamme, pilastri per le proprie famiglie e custodi di tradizioni tramandate di generazione in generazione. E ancora, politiche, studiose e gran lavoratrici. Nate e cresciute in una terra bellissima ma a tratti difficile, e forse è proprio questo il segreto. Le sfide economiche, sociali e culturali di fronte a cui si sono trovate ne hanno forgiato il coraggio, facendo di loro creature che raramente si arrendono davanti alle difficoltà. Nella giornata in cui, a livello internazionale, si celebrano le donne e si ribadisce quanto sia importante la loro emancipazione e il raggiungimento di pari diritti rispetto agli uomini, vogliamo ricordare alcune delle donne che in Calabria hanno fatto la differenza, negli anni passati ma anche ai giorni nostri. Donne che hanno portato alto il nome della loro terra, sacrificandosi o raggiungendo traguardi importanti in diversi ambiti – dalla politica alla musica, passando per le scienze e il sociale – e dimostrando che quello che viene definito sesso debole di debole spesso e volentieri ha ben poco.
Jole Santelli
La Calabria ha avuto la sua prima presidente della Regione donna nel 2020. Il 26 gennaio di quell’anno i cittadini calabresi hanno scelto come governatrice Jole Santelli. Una parentesi che sarebbe durata molto poco, poco più di otto mesi, a causa della morte della politica cosentina avvenuta il 15 ottobre del 2020. Nata nel capoluogo bruzio nel 1968, era laureata in Giurisprudenza e di professione avvocato. Si avvicinò giovanissima alla politica, aderendo prima al Partito socialista italiano e poi nel 1994 a Forza Italia. È proprio tra le fila del partito di Berlusconi che muove i suoi passi più importanti, venendo eletta nel 2001 alla Camera dei deputati e ricoprendo successivamente di anche le cariche di sottosegretaria di Stato al ministero della Giustizia e a quello del Lavoro e delle Politiche sociali. A 51 anni era diventata la prima governatrice donna della Calabria, sostenuta da tutto il centrodestra e con un largo consenso (il 55,2%). Un’avventura, però, finita presto. Oggi la Cittadella regionale di Catanzaro porta il suo nome e le sorelle hanno inoltre creato una associazione in sua memoria che si occupa di iniziative benefiche.