La pluripremiata band vibonese presenta il nuovo singolo “Senza Vuci”: la storia di uomo che vive la fine di una relazione non come una caduta ma come un processo emotivo complesso, umano, vero
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La musica è connessione. Con la propria anima, i propri sentimenti, la propria terra. La musica è ponte che unisce le sponde del passato e del futuro per superare gli ostacoli del presente. O quantomeno provarci.
Gli Amakorà da tempo, attraverso le loro canzoni, raccontano le emozioni della gente. Cercano di fare chiarezza nella vita di tutti quanti, proiettando sul pentagramma e nei testi le cose che vanno bene e quelle su cui intervenire per raddrizzare la rotta e quindi la sorte. In questi giorni la band vibonese, già premiata a livello nazionale con il premio “Folk & World”, il premio “FIPI”, come “Gruppo rivelazione Manente 2014” e con il riconoscimento “KTF 2013”, è tornata con un nuovo singolo, un brano dal titolo "Senza Vuci". A firmare le musiche è la stessa band ed il testo è di Francesco Caruso.
«Ci sono percorsi che attraversiamo a piedi scalzi e in silenzio, con il cuore che parla sottovoce; cammini dove le assenze pesano e segnano la memoria - affermano i componenti del gruppo -. "Senza Vuci" è un viaggio interiore dove il tentativo di colmare il vuoto che solo l’assenza può creare resta vano, dove l'intima emotività si mostra nella sua totalità». Il brano, disponibile su tutte le piattaforme digitali, è accompagnato da un videoclip diretto dal regista Massimo De Masi e scritto da Massimo De Masi e Sandro Scidà. «Questo videoclip – aggiungono – nasce da una domanda semplice: "quante emozioni viviamo di fronte alla fine di una relazione?". Siamo abituati a vedere uomini socializzati alla repressione delle proprie emozioni per mostrare solo quelle accettate culturalmente: forza e aggressività e non umana debolezza, determinazione e autocontrollo e non confusione. "Senza Vuci" vuole raccontare il contrario: un uomo che vive la fine di una relazione non come una caduta ma come un processo emotivo complesso, umano, vero».
Pronti per il loro 15esimo tour, gli Amakorà annunciano un'estate ricca di musica in piazza, a contatto con il pubblico, nell’intento di riservare inedite emozioni dal vivo. Negli anni, i componenti della band non hanno mai tenuto sottotraccia l’amore per la propria terra, la Calabria. «Il nostro progetto è stato da sempre caratterizzato dalla profonda ricerca. Già nel nome, “Amakorà” (Amore per la propria terra), abbiamo riversato il giusto valore identitario – raccontano ai nostri microfoni –. La nostra è una terra viscerale e tutto può avere un sapore forte e coinvolgente. Ritroviamo queste peculiarità nella cucina, nelle tradizioni, nei volti dei nostri anziani, ostinati a produrre e condividere. Noi cerchiamo di portare tutto nella nostra musica: lo facciamo provando ad emozionare tramite la nostra arte, veicolando messaggi sociali di rilievo e non solo la stupenda tradizione. Questo ultimo singolo, col suo videoclip, ne è la dimostrazione, un’alfabetizzazione delle emozioni. Ma è successo anche in passato con brani come “Vieni e balla” e succederà ancora».