SUCCO D’ARANCIA, LA COLDIRETTI VINCE LA BATTAGLIA

Passa alla Camera dei Deputati la norma “Salva Rosarno”. Prevede l’aumento al 20% di succo d’arancia nelle bibite. Previsto un consumo di 200 milioni di chili in più di frutta all’anno. La soddisfazione della Coldiretti
11 giugno 2014
00:00

ROSARNO (RC) - Dopo 4 anni, la battaglia intrapresa dalla Coldiretti,   ha dato i frutti sperati. In Italia  sarà proibito vendere bevande con l’etichettatura di aranciata se queste non contengono almeno un quinto di succo d’arancia.

 


La norma “salva Rosarno”- Lo ha deciso ieri la camera dei deputati che ha approvato all’interno della “Legge Comunitaria”, la norma che innalza  la percentuale di succo di arance nelle bevande prodotte e commercializzate in Italia, portandola,  dal 12 al 20%. Una buona notizia sia per  gli agricoltori di  arance che potranno aumentare gli introiti , che per i consumatori finali, giovani per lo più, che consumeranno più frutta.

 

L’iniziativa nel 2010-  “non lasciamo sola Rosarno-coltiviamo gli stessi interessi” fu avviata  dalla Col diretti calabrese nel 2010. Sin da subito il progetto fu sostenuto dalle amministrazioni comunali a livello regionale ma anche nazionale. Un’unione di intenti che ha portato ieri all’approvazione della nuova norma. In particolare  sono previsti 200 milioni di chili di arance all'anno in più che saranno consumate dai 23 milioni di italiani che bevono bibite gassate.

 

La soddisfazione della Coldiretti - “Una battaglia – afferma un soddisfatto il presidente di Coldiretti Calabria, Molinaro – che ci pone all’avanguardia nella indispensabile lotta  per cambiare norme antistoriche ed avere l’indicazione di origine in etichetta che vuole la stragrande maggioranza dei cittadini e trova ostacoli solo dalle potenti lobby industriali”.

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