Pd Cosenza

Anche De Simone contro Boccia: «Parla di “traditori” mentre in realtà bisogna capire dove si è sbagliato»

L'ex dirigente del Pd cosentino:  «È possibile che ancora una volta le nostre sconfitte sona colpa dei nemici interni al Pd, oppure colpa di altri protagonisti civici e di sinistra che si sono corteggiati con accordi organigrammatici e personali?»

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di Redazione
24 marzo 2022
16:17

«Caro Boccia è possibile che ancora una volta le nostre sconfitte sona colpa dei nemici interni al Pd, i “traditori”, oppure colpa di altri protagonisti civici e di sinistra che si sono corteggiati con accordi organigrammatici e personali». Lo afferma l’ex dirigente del Pd Cosentino Sergio De Simone.

«Ricordo che già una volta hai affrontato una questione politica emersa in un assemblea provinciale sul tesseramento, nel lontano novembre scorso, sembra un'eternità, minacciando il compagno Nicola Adamo dirigente storico prima del Pci, poi del Pds, dei Ds e adesso del Pd, insieme ad altri iscritti e dirigenti di misure amministrative, financo l'esclusione (Radiazione?) dal Pd, solo perché insieme al sottoscritto e ad altri siamo insorti per il modo in cui l'ing Graziano, allora commissario Regionale in quella riunione appellava, il gruppo dirigente storico calabrese del Partito, definendoli  "Capi Bastone"».


«In seguito non avere affrontato con serietà e in termini politici il problema del tesseramento ha provocato incidenti congressuali tali – prosegue De Simone -, che ancora oggi non si riesce, per problemi amministrativi burocratici, a svolgere il Congresso della federazione più grande della Calabria, quella di Cosenza, unico tra tutti i congressi svoltisi nella nostra Regione, in cui vi sono due candidati segretari a competere».

«Sempre in quella riunione ponevo, ed anche successivamente in una nota apparsa sulla stampa, il modo non corretto in cui tu come Commissario Provinciale sollecitavi Flavio Stasi, il sindaco della città più grande della provincia di Cosenza, ad avvicinarsi al PD, magari sollecitandolo a candidarsi per essere eletto Presidente della provincia di Cosenza».

«Faccio questa lunga premessa perché ancora una volta chi ha le massime responsabilità di direzione della nostra federazione affronta una questione politica, come la grave sconfitta alle elezioni del Presidente della Provincia, con misure radicali amministrative di esclusione dal Pd per l'oggi e per il futuro, per quei "traditori" che non hanno votato Nociti – afferma De Simone -, verso il quale, come tanti dei nostri iscritti, ho stima e riconoscimento per le sue capacità amministrative. "Chi ha tradito con noi ha rotto, anche per domani"».

«Mai uno sforzo serio di analisi da parte di chi governa il Pd, per capire dove si è sbagliato e come mai un sindaco da solo possa raggiunge il 20% più della metà dei voti del candidato del centrosinistra. Mai una discussione larga con quello che resta del Pd e dei suoi amministratori per capire il malessere diffuso. Solo reprimende e minacce. Caro Boccia voglio ricordare che per come in questi ultimi tre anni si è desertificato il Pd in Calabria, ai vari livelli, per responsabilità dei commissari Romani succedutisi (alle ultime Regionali a Corigliano Rossano il Pd ha raggiunto il 7,01% a Cosenza 7,41%) più che togliere la tessera a qualche iscritto dovremmo vedere come aprire le porte ormai stantie della nostra organizzazione. Purtroppo non vedo dietro le porte dei nostri circoli ressa di gente e di amministratori che vogliono iscriversi. Nessuno, soprattutto se amministratori – conclude De Simone -, con queste percentuali raggiunte dal Pd in Calabria, fa la fila per entrarvi».

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