Caso Sant’Anna, cda contro l’Asp di Catanzaro: «Vieta ai calabresi di scegliere dove curarsi»

Un sit in dei lavoratori e dei dirigenti per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla situazione della clinica si è svolto questa mattina davanti la sede

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di Redazione
1 maggio 2021
19:51

Questa mattina si è svolto un sit in di protesta contro le istituzioni davanti al Sant'Anna Hospital: «La decisione di prendere parte all'iniziativa odierna da parte dell'intero Cda di Villa S. Anna è motivata dall'esigenza di affermare la vicinanza ai lavoratori che stanno conducendo una battaglia di civiltà a favore della comunità calabrese».

«Ci preme, proprio oggi 1 Maggio festa dei lavoratori - prosegue la nota del Cda - evidenziare il paradosso che stiamo vivendo: S. Anna hospital unica struttura sanitaria al mondo che, in piena pandemia, tiene in cassa integrazione il proprio personale. Quante sono le persone alle quali stiamo vietando di ricevere cure e interventi salvavita? Quante sono le morti che il S. Anna in questi 5 mesi di blocco forzato avrebbe potuto evitare? L'ostinata contrarietà dell'Azienda Sanitaria di Catanzaro, dimostrata da atti e fatti concludenti, sta portando alla distruzione di una clinica, alla disperazione di almeno 300 famiglie di lavoratori, all'umiliazione di tutto il personale medico, paramedico ed amministrativo».


«Un'ostinata contrarietà che sta vietando a migliaia di malati cardiopatici calabresi la libertà ed il diritto di scegliere di curarsi in Calabria. La ostinata contrarietà e la precisa volontà di distruzione della clinica è testimoniata dalle interlocuzione avute dai nostri lavoratori con i componenti la triade commissariale che governa l'Asp ai quali è stato chiaramente riferito che il S. Anna deve chiudere poiché tutti noi saremmo indagati e mafiosi».

«La ostinata contrarietà e la precisa volontà di distruzione - sostiene il Cda - è testimoniata da: mancata risposta e riscontro alle 33 Pec con le quali è stato, ripetutamente, chiesto un incontro alla triade commissariale inviate a partire dal 6.10.2020; illegittimi provvedimenti che disponevano 'il divieto di erogare prestazioni con oneri a carico del Ssr' inviato dalla Commissione straordinaria e il 23 e 28 dicembre 2020, provvedimento cassato dal Tar di Catanzaro; illegittimo provvedimento del 5 e 9 febbraio con la quale venivano restituite le notifiche di ricovero dei giorni 5/2/2021 e 9/2/2021, vista la vigenza della nota pec datata 28/12/2020 della Commissione Straordinaria e della Direzione Strategica Asp; mancata stipula contratto per il 2020 che in sostanza significa diniego al pagamento di prestazioni regolarmente rese per tutto l'anno 2020, circa 24 mln di euro. Tant'è che ci si è dovuti rivolgere al TAR contro il 'silenzio' dell'Asp sulla mancata contrattualizzazione».

«È del 2/3/2021 la sentenza n.460 che 'obbliga' giuridicamente l'Asp a concludere l'iter finalizzato alla contrattualizzazione nominando già 'quale Commissario ad Acta, nel caso in cui l'ASP dovesse insistere nella sua perdurante inerzia, il Segretario Generale del Ministero della Salute'. Per tutta risposta l'ASP di Catanzaro ha 'chiuso' il procedimento amministrativo emanando l'attestato finale 'di morte' del Sant'Anna Hospital. La triade commissariale ha adottato la deliberazione del 13.4.2021 con la quale, sulla scorta di una motivazione del tutto avulsa dal contesto e dagli elementi necessari per poter validamente operare nel settore ospedaliero, senza alcuna correlazione, quindi, con il provvedimento finalizzato alla stipula del contratto, ha deciso 'di non sottoscrivere il contratto ...sino al completo chiarimento della situazione ancora sub judice, al fine di non perpetuare un eventuale, ulteriore, gravissimo danno economico-finanziario all'Asp di Catanzaro e al Ssr'. Ciò in assenza di qualsiasi riferimento normativo che vieta ad una azienda, seppure indagata, di poter contrarre con la Pa».

«L'asp - affrma ancora il Cda - di è rifiutata di pagare a Villa S. Anna la somma di 6.433.274,57 euro definitivamente maturata a seguito di Sentenza passata in giudicato. L'Asp ha rifiutato di restituire somme, precedentemente oggetto di pignoramento, per 1.532.596,06 euro. Ciò in ossequio all'Ordinanza del Giudice dell'Esecuzione del Tribunale di Catanzaro con cui è stato disposto lo svincolo delle somme pignorate presso il terzo debitore».

«Il CdA - conclude la nota - non può che esprimere forte determinazione nella difesa di diritti lesi, per i quali continuerà a lottare in ogni sede, fiduciosi che, prima o poi, sarà fatta piena luce sulle responsabilità, private e pubbliche, di chi ha portato la struttura al collasso».

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