Vono (Iv) rilancia: «Un piano shock da 10 miliardi per strade, ferrovie e aeroporti»

VIDEO | La senatrice di Italia viva: «Il programma consentirebbe una graduale ripresa economica e la sopravvivenza di tante aziende»

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di Redazione
11 maggio 2020
19:52

 «La politica deve saper pensare ad un sistema che trasformi ogni crisi in opportunità di rilancio e sviluppo sociale ed economico. In questo periodo in cui non si può prevedere nell’immediato una ripresa del settore turistico, quasi esclusiva fonte di reddito per l’economia del meridione, riveste un ruolo di fondamentale importanza il piano Italia shock pensato in tempi non sospetti e che ora appare come un progetto profetico e indispensabile per mobilitare dei capitali già disponibili». Lo riferisce la senatrice di Italia Viva, capogruppo in commissione trasporti, Silvia Vono.

 


«Il piano, attuato, consentirebbe una graduale ripresa economica e la sopravvivenza di quelle aziende coinvolte in modo diretto e indiretto che soffrono la crisi aggravata dalla situazione emergenziale, nonchè di dotare il meridione di quelle infrastrutture necessarie ad una società moderna per un’effettiva ripresa. Un sistema del tipo Genova – fa presente nella nota stampa - che consenta la realizzazione di opere stradali, ferroviarie, portuali ed aeroportuali in tempi brevi, sburocratizzando le procedure appesantite dai passaggi tra uffici, ministeri e ricorsi amministrativi che rianimino gli enormi capitali dormienti nei caveaux dello Stato».

 

«È impensabile che un paese moderno abbia dei tratti ferroviari dove la mobilità è possibile solo attraverso i combustibili tradizionali con velocità uguale a quella dei primi anni ‘60. Da parlamentare del Sud mi trovo ancora a discutere affinchè sia possibile avere una valutazione sull’elettrificazione completa della linea ferroviaria jonica e sull’alta velocità sulla Salerno-Reggio Calabria come ho dovuto fare, in commissione trasporti al Senato, intervenendo sul parere al contratto di aggiornamento tra Mit e Rfi. Circa dieci miliardi disponibili per opere immediatamente cantierabili come il terzo megalotto della statale106, bloccato da anni da una politica che, qualora non abbia avuto interessi in gioco, è stata ed è palesemente incapace. Unica grande opera infrastrutturale del meridione, prevista nel contratto di aggiornamento del programma tra Mit e Anas e autorizzata dalla delibera Cipe di agosto 2019.  Nel piano di investimenti il 13% delle risorse sono dedicate proprio alla Calabria con un miglioramento funzionale della A2 e una serie di interventi prioritari lungo la SS106 jonica ma ad oggi tutto tace. Anzi no, si parla di una sperimentazione da luglio 2020 della smart road, progetto innovativo inaugurato dal governo Renzi, sulla A2 nel tratto Tarsia nord- Cosenza sud».

 

«L’effetto del piano shock proposto che, al momento, darebbe più opportunità di lavoro, non termina alla conclusione dei lavori ma permane sui settori produttivi dei territori che continuerebbero, proprio grazie alla viabilità più facile e sicura, a espandere le loro attività con evidente sviluppo di tutto il meridione impedendo un ulteriore esodo massiccio di giovani e famiglie e permettendo quell’unità economica su tutto il territorio nazionale, elemento indispensabile  per uno stato davvero sociale e moderno».

 

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