L’appello a Enrico Letta (Pd): «Si ascoltino i bisogni dei cittadini, no big a ogni costo»

Solo scontentando qualcuno si crea il presupposto che conduce al vero cambiamento. E ci vuole coraggio e generosità per farlo

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di Giuseppe Alonge
1 agosto 2022
19:01
Enrico Letta
Enrico Letta

Caro Enrico ti scrivo.

In questa fase così drammatica per il Paese, abbiamo bisogno di un PD spalancato e davvero rinnovato nelle idee, nei metodi, negli stili, nelle persone. Ci vuole coraggio, generosità e visione per battere sul serio le destre alle prossime venture elezioni politiche. Non penso che altre ricette, al di là di quello che ci “impone” questa sciagurata legge elettorale, possano essere strategicamente valide e pagare elettoralmente. Segretario Enrico Letta come ben sai, di fittizie coalizioni elettorali così eterogenee oltre che ideologicamente e “caratterialmente” antitetiche, contro qualcuno (in questo caso contro qualcuna) e non per qualcosa, ne abbiamo già sperimentato tante e sempre con esiti nefasti. Scelte miopi e artificiose, alimentano diffidenza, creano sfiducia diffusa, allontanando l’elettore ideale e anche quello potenziale. Pur capendo e conoscendo (da ex militante) gli equilibri, le alchimie, le sensibilità e tutte le difficoltà e i travagli interni al partito democratico, penso che solo rischiandolo per davvero il cambiamento possa prender forma e dare anche forza elettorale nuova, all’unico partito a vocazione progressista che dovrà inevitabilmente ritrovare la sua “genetica” vocazione maggioritaria.


Insomma, la forza attrattiva del PD, partendo da una nuova classe dirigente diffusa, deve basarsi su un modello di società a forte caratterizzazione ambientalista, dove il lavoro diventi il fulcro di una rivoluzionaria battaglia etica e morale, con lo sguardo sempre orientato verso la giustizia sociale. Cos’è il lavoro oggi se non una condizione destrutturata e destabilizzante di quasi schiavitù legata al bisogno? Se non è crescita, emancipazione, merito, riscatto sociale, salari adeguati, sicurezza, il lavoro mortifica e non gratifica, oltre che vanifica il travaglio intellettuale dei nostri padri costituenti. Se il PD, non recupera facendone un proprio caposaldo esistenziale, il tema del lavoro che superi l’espediente, lo sfruttamento, l’assistenzialismo, il clientelismo, il familismo, la raccomandazione, l’insicurezza, la precarietà, come pensa di esistere e resistere?

Si ascoltino i bisogni dei cittadini una volta per tutte e, non le pretese spartitorie delle correnti, quelle di pseudo alleati o, ancor peggio, le ambizioni e i destini personali di presunti leader e dirigenti di partito. La vera forza anche elettorale, si dimostra con la visione di società e con le scelte in discontinuità, fatte con coraggio e generosità. Solo così si può esplorare un campo nuovo, davvero largo che abbracci fette di elettorato sempre più disorientato e rassegnato perché non degnamente rappresentato. Solo così, si coglie e si fa propria la sfida del cambiamento, ormai ineludibile e non più rinviabile di fronte a fenomeni e processi non solo geopolitici, esogeni ed endogeni dirompenti che subiremo se non affronteremo. Solo scontentando qualcuno si crea il presupposto che conduce al vero cambiamento. E ci vuole coraggio e generosità per farlo. No big ad ogni costo, no cacicchi in ogni collegio, no alleanze finte ed impure che sommano a freddo numeri scollati dai bisogni reali e dalle istanze sociali. Sii maestro e non testimone di questi tempi. Spalanca il PD e mettilo a disposizione dei giovani qualificati e di buona volontà, promuovi la sana militanza a classe dirigente, avvicinala davvero la società civile. Abbi coraggio.

 

Voglio chiudere questo mio sentito appello, con una metafora calcistica visto che il calcio spesso avvicina mondi diversi e sensibilizza persone distanti. Pensa al nostro Milan e allo sforzo enorme che ha compiuto dopo anni di “buio calcistico” e difficoltà di ogni sorta, per rinascere e tornare dove merita e cioè nel calcio che conta. Ma lo ha fatto con coraggio e visione, sapendo che il calcio è cambiato e, percorrendo l’unica via possibile per poter competere con i magnati e lo strapotere dei procuratori e cioè: investendo con lungimiranza nei giovani, dando loro fiducia, caricandoli di responsabilità e, riscoprendo in parte il vero e autentico calcio, quello che dai vivai ti porta ad esplorare con fiuto, talenti da buttar nella mischia e trasformare in campioni. Sei un uomo politico competente, mostrati anche un leader lungimirante.

di Giuseppe Alonge
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