L’estate è arrivata, e nei palazzi del potere, tra condizionatori rotti e telefoni che squillano senza sosta, c’è un’aria irrespirabile ma non solo per via dell’umidità e del calore.
Le poltrone cominciano a scricchiolare, le segreterie a tremare, e i capi di partito a guardarsi le spalle.
C’è chi scalpita per una promozione, chi da anni si è piazzato in zona d’attesa, fedele e silenzioso, e ora sente che il proprio turno è arrivato.
Ma attenzione: in politica nulla è garantito, nemmeno dopo strette di mano e cene consumate fino tarda notte con più di sei persone al tavolo.
La realtà è che qualcuno dovrà essere sacrificato.
Perché se una poltrona si libera, un'altra deve stringersi.
E in tanti, da dietro le quinte, stanno chiedendo di essere ricevuti da chi gestisce le organizzazioni.
Nelle chat private non volano nomi o strategie, ma semplicemente richieste di visite urgenti.

Sarà un’estate di mosse silenziose, poco chiacchierate.
Ma che sia chiaro, tutti, nessuno escluso, stanno aspettando una chiamata, una conferma, un segnale.
E in politica, si sa, aspettare può logorare, e soprattutto ricordiamoci sempre che il potere logora chi non ce la.
Ma non dimentichiamo che può anche premiare. Se si è pazienti, astuti, e si sa dove e con chi mettersi al sole.