Obbligo di green pass sospeso al Parlamento europeo: così la Ue soffia sul fuoco delle proteste

La tutela della salute è un diritto sancito dalla Costituzione così come quello di manifestare liberamente il proprio disappunto ma il diritto di radunarsi e manifestare contro un provvedimento come questo esula da qualsiasi diritto personale perché prevale il diritto della comunità

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di Antonia Postorivo
8 novembre 2021
16:42

Clamorosa decisione arriva dall’Europa che farà molto discutere. In un momento molto complicato come quello che sta vivendo il nostro Paese e non solo, dove si svolgono ogni giorno manifestazioni No Vax o contro l’obbligo del Green Pass, arriva un’importante decisione che, a mio avviso, destabilizzerà il nostro Paese e creerà più confusione di quella che già esiste.

A seguito del ricorso, presentato da alcuni eurodeputati e dal personale del parlamento europeo, «il presidente del Tribunale dell'Unione europea ha deciso di sospendere temporaneamente l'imposizione del #GreenPass per l'accesso agli edifici del Parlamento europeo». L'agenzia Belga precisa che il «presidente del tribunale Ue emetterà una seconda decisione nelle prossime settimane sulla richiesta di sospensione definitiva».


Questa decisione farà riflettere, ancora una volta, chi come me è europeista ma che a volte ha seri dubbi su che tipo di Europa stiamo creando e su dove sta andando questa Europa.

Mi chiedo se non sia solo una finzione questa unione di Paesi Europei o se realmente si ha voglia di stare insieme e di risolvere i problemi che gli stati vivono.

Allora mi chiedo: quando un Paese come l’Italia è in sofferenza per forti tensioni sulla decisione di adottare il Green Pass. Quando Tu Europa avverti che un Paese membro può diventare una polveriera. Quando questo Paese cerca con fatica di spiegare al proprio popolo che vaccinarsi è importante e che adottare il Green Pass è l’unico modo per cercare di rialzarsi, di far ripartire l’economia, le scuole, gli uffici pubblici, la vita di ognuno di noi, Tu Europa dove sei? 

«Non c'è una validità massima prevista per il certificato di vaccinazione (Green Pass), i Paesi membri possono stabilire le regole di durata dei certificati». È quanto ha chiarito un portavoce della Commissione europea, precisando che «ci sono discussioni in corso sul possibile aggiornamento delle raccomandazioni sulla libertà di movimento, sul richiamo» del vaccino, ma è troppo presto per arrivare a una conclusione». In ogni caso, ha sottolineato, «il nostro obiettivo resta quello di un approccio coordinato sulla libertà di movimento nell'Ue».

Non commento la decisione di un giudice, non lo faccio mai se non negli atti giuridici, ma mi chiedo: come si fa a spiegare che la libertà personale di ognuno di noi finisce quando inizia quella degli altri, che il diritto alla salute prevale su ogni scelta di libertà? Che la tutela della salute è un diritto sancito dalla Costituzione come il diritto di manifestare liberamente il proprio disappunto ma che il diritto di radunarsi e manifestare contro un provvedimento, come l’adozione del Green Pass, esula da qualsiasi diritto personale perché prevale il diritto della comunità?

Non vi è dubbio che la decisione del giudice europeo di non obbligare il Green Pass per accedere negli uffici europei crei tanta confusione in un momento che ne avremmo fatto volentieri a meno.

Allora Cara la mia Europa faccio veramente fatica a capire se la mia libertà è veramente in pericolo obbligando, di fatto, la vaccinazione di un intero popolo o l’adozione di un “passaporto sanitario” oppure se è la scelta giusta farla per superare questa pandemia.

 

di Antonia Postorivo
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