Utilizzo dei fondi europei: il futuro sarà Calabria?

Cosa sarà della vecchia programmazione 2014-20 quando al 30 giugno sono stati spesi solo 700 milioni e ne restano circa 1.6 miliardi da riprogrammare o da velocizzarne l’utilizzo? Perché non rilanciare la sede regionale di Bruxelles con esperti in grado di difendere gli interessi calabresi?

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di Domenico Rositano
2 agosto 2020
15:24

La Calabria ed i calabresi vivono da sempre un rapporto di amore ed odio con l’Europa. Amano l’Europa quando si tratta di ricevere i miliardi di euro per la rinascita della regione, mentre la detestano quando prova ad indicare la strada affinché tali risorse non vengano sprecate.

 


Amano l’Europa quando riconosce e tutela i prodotti tipici calabresi Dop/Igp, mentre la odiano quando regolamenta la pesca o impone direttive stringenti sull’agricoltura a favore dei consumatori calabresi. Accade anche che chi fino a qualche giorno fa criticava apertamente l’Europa oggi la lodi perché “dona" alla Calabria 5 miliardi di euro.

 

Ma le cose stanno davvero così? Si è conclusa da poche ore la due giorni organizzata dalla nuova Giunta regionale dedicata alla programmazione regionale 2021-2027 con cui ha preso ufficialmente il via la fase di concertazione e di co-progettazione che alimenterà il percorso di costruzione della programmazione nel territorio regionale. In altre parole si è iniziato a discutere come utilizzare i fondi europei per i prossimi 7 anni eppure restano alcuni nodi irrisolti.

 

Seguendo il dibattito sui giornali ed a tratti la diretta streaming dell’evento avrei voluto porre alcune domande alla presidente Jole Santelli ed al vice Presidente Nino Spirlì per capire se davvero il futuro è Calabria.
Avrei ad esempio voluto chiedere da dove deriva la cifra di 5 miliardi di euro di fondi europei, quando la scorsa programmazione la Calabria aveva a disposizione fondi POR per circa 2.3 miliardi di euro e nei prossimi 7 anni non ci scosteremo di molto.

 

Avrei voluto chiedere cosa intendono fare della “vecchia" programmazione 2014-2020 quando al 30 giungo sono stati spesi “solo" 700 milioni di euro e ne restano circa 1.6 miliardi da riprogrammare o da velocizzarne l’utilizzo poiché già impegnati.
Avrei voluto sottolineare come tutti i programmi operativi passati, sia pur con gestioni politiche e tecniche diverse, hanno sempre registrato ritardi enormi nell’attuazione attuazione. Come è perché il prossimo POR può evitare il ripetersi di questo scenario che ha ormai assunto tratti sistemici in Calabria?

 

Perchè quindi non rilanciare in maniera forte e decisa la sede regionale di Bruxelles, con l’obiettivo di avere un presidio nel cuore dell’Europa con esperti in grado di difendere gli interessi dei calabresi? Il futuro sarà Calabria?

di Domenico Rositano
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