Se la giustizia deve prevalere, come tutti ci auguriamo, allora la verità deve essere veramente svelata, con tutti i fatti che realmente sono accaduti, e i complotti che realmente sono stati organizzati solo per avere un po’ di visibilità e continuare a nuotare a galla sulla scena, ottenendo l’effetto contrario
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Era un po' prevedibile che questa storia sarebbe tornata al centro delle cronache. L’ennesima indagine, ha suscitato parecchio scalpore, ma se c’è una cosa che il Vaticano ci insegna, è che spesso le verità restano sul fondo, in attesa di un'opportuna ribalta, ma che sia definitiva però. La repentina protagonista, si trova per l’ennesima volta a dover fare i conti con chi per anni ha cercato di chiudere gli occhi, sperando che l’intento di chiudere questa storia venisse proprio da lei.
Da un lato c'è un inizio di carriera non di poco conto, ma dall'altro c'è la macchina vaticana, sempre pronta a rigurgitare dettagli poco chiari. Anche se la condanna, nel 2016, sembrava definitiva, la signora in questione ha continuato a far parlare di sé. La sua insistenza nel cercare la grazia, il continuo accostarsi a figure che tutto volevano, tranne che essere accostate a lei, ma soprattutto la sua fiducia nel suo potere di persuasione (risultatosi fallimentare) l’hanno resa una figura indimenticabile in quel panorama.
Poi c'è lui, il suo alleato, o sarebbe meglio dire l'uomo che non ha mai osato davvero. Una volta entrato nelle dinamiche interne alla Curia, il cardinale si è trovato al centro di un ciclone mediatico che non ha mai smesso di puntargli il dito contro. È col tempo purtroppo, è diventato il capro espiatorio perfetto per una vicenda che, probabilmente, non ha mai avuto la chiarezza e la trasparenza necessarie. Il cardinale, in tutto questo, appare come una vittima di una serie di dinamiche che non poteva controllare. Il suo errore, forse, è stato quello di non aver mai avuto il coraggio di rompere, di non aver mai osato opporsi apertamente a ciò che lo ha messo al centro della tempesta, e gli ha fatto pagare un prezzo non dovuto.
Eppure, non possiamo fare a meno di notare che la sua figura, per quanto abbattuta, è rimasta sempre sullo sfondo, con riservatezza e pazienza.
Ma è davvero giusto che un uomo che ha avuto un ruolo così centrale venga trattato come una pedina in un gioco che non ha mai deciso di giocare? Alla fine, ciò che rimane è il dubbio: il cardinale è stato davvero colpevole di ciò di cui lo si accusa, o è solo un uomo che ha pagato per una storia che non poteva controllare? Se la giustizia deve prevalere, come tutti ci auguriamo, allora la verità deve essere veramente svelata, con tutti i fatti che realmente sono accaduti, e i complotti che realmente sono stati organizzati solo per avere un po’ di visibilità e continuare a nuotare a galla sulla scena, ottenendo l’effetto contrario.