VIDEO | Unico candidato sindaco con «San Lorenzo Sveglia» punta su giovani professionisti e un programma essenziale: «Servono acqua, pulizia e dignità, ma tutto parte dalla partecipazione»
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San Lorenzo, uno dei comuni simbolo della complessità amministrativa dell’area grecanica torna al voto e si prepara alla tornata elettorale del 2025 con un solo candidato in campo: Sandro Polimeni, candidato sindaco per la lista civica «San Lorenzo Sveglia». A pesare sulla sfida non è tanto l’assenza di un concorrente politico, quanto l’urgenza di superare il quorum e riconsegnare finalmente una guida democratica a un territorio segnato da anni di difficoltà gestionali.
«Siamo il sesto comune della provincia di Reggio Calabria per estensione, ma con meno di tremila abitanti, sparsi in un territorio frammentato e difficile da raggiungere. Questo rende tutto più complicato, dalla gestione dei rifiuti alla distribuzione dell'acqua, fino alla manutenzione delle strade». Uno spaccato forte quello di Polimeni, che nel corso dello "Speciale Elezioni" condotto da Silvio Cacciatore ha tracciato un bilancio lucido e senza sconti. L'esperienza amministrativa passata, culminata con le dimissioni da vicesindaco, è stata una resa consapevole: «Abbiamo fallito, ma con dignità. Senza una macchina amministrativa che funziona, nessuna idea può diventare realtà».
La lista presentata da Polimeni è composta in larga parte da giovani professionisti: «Ragazzi dai 25 ai 35 anni, con titoli di studio ed esperienze solide alle spalle, pronti a mettersi al servizio della comunità. Il nostro obiettivo è restituire dignità alle frazioni, partendo da due cose essenziali: acqua potabile e pulizia urbana».
L’ambizione del programma si è modellata sulla concretezza. Dodici i punti, come le ore della sveglia che dà il nome alla lista. Ma le priorità, ammette Polimeni, sono poche e chiare: «Ridare un senso all’ordinario, che oggi a San Lorenzo è diventato straordinario. Solo dopo si potrà parlare di impianti sportivi e politiche giovanili».
Tra le emergenze più gravi c'è quella della viabilità: «Un'ambulanza può impiegare più di un'ora per raggiungere il centro. Abbiamo strade che risalgono alla Seconda Guerra Mondiale. Ci batteremo in ogni sede per cambiare questa realtà».
La questione finanziaria, poi, resta un nodo cruciale: il dissesto dichiarato nel 2016 non è ancora stato chiuso e l'amministrazione che verrà si troverà davanti un quadro debitorio ancora da esplorare a fondo. «La prima cosa che faremo, se verremo eletti, sarà conoscere la reale situazione economica del comune. Senza questa base è impossibile programmare il futuro».
C'è poi la sfida, tutt'altro che secondaria, del PNRR: progetti condivisi con comuni come Bova Marina e Roghudi, da portare avanti per non perdere finanziamenti preziosi. Ma tutto ciò, ribadisce Polimeni, potrà accadere solo se i cittadini risponderanno all'appello delle urne.
«Chiediamo ai cittadini di andare a votare. Per superare il quorum, certo, ma soprattutto per restituire a San Lorenzo una guida eletta, legittima e partecipe. Il Commissario può gestire l’ordinario, ma noi vogliamo riportare l’ordinario alla normalità». In gioco, sottolinea, non c'è solo un nome da scrivere sulla scheda, ma un gesto di riscatto collettivo: «San Lorenzo è un comune con risorse uniche, da quelle naturalistiche a quelle religiose, con chilometri di costa invidiati da tutti. Ridarle dignità è un dovere di tutti».
Polimeni non promette miracoli. Ma invita alla pazienza e alla partecipazione. «Non abbiamo bacchette magiche. Chiediamo solo una cosa: la fiducia per rimettere la nave in rotta».