Cinque Regioni depositano i quesiti referendari contro l’Autonomia differenziata
In Cassazione Campania, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna: «È una battaglia di civiltà e democrazia. Su questa legge va messa una pietra tombale»
«Siamo sicuri che la Cassazione accetterà le nostre richieste, andremo rapidamente al voto referendario per togliere di mezzo questa legge iniqua contro il Mezzogiorno». Così il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, dopo aver depositato alla Corte di Cassazione i due quesiti referendari votati dai Consigli regionali di Campania, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna e Toscana per l'abrogazione della legge sull'autonomia differenziata.
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«Speriamo bene» è stata poi la risposta di Oliviero in merito all'anticipo a novembre del giudizio sul ricorso diretto sollevato davanti alla Corte Costituzionale dalle stesse Regioni, eccetto l'Emilia Romagna. A questo proposito, per il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Piero Comandini, «qualunque strada porti al risultato finale di creare una pietra tombale su questa legge va benissimo».
«Siamo convinti, non solo come Regioni del Sud, che l'Italia attraverso la Costituzione abbia garantito oltre 70 anni di unità e gli stessi diritti per tutti i cittadini al di là loro origine, del luogo di nascita, del luogo di residenza, del luogo in cui lavorano - ha aggiunto - Questa è una battaglia di civiltà, di democrazia, di unità, non solo per i consigli regionali che oggi hanno depositato la richiesta di referendum, ma per tutti i cittadini italiani».
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«Oggi abbiamo fatto questo per andare a corroborare ancora di più il no verso questa autonomia differenziata che andrà a spacchettare l'Italia in tanti piccoli staterelli, andando a creare un divario ancora più grande tra i cittadini del Sud con i cittadini del Nord», ha poi affermato la consigliera pugliese Grazia Di Bari.