È stata presente e disponibile con tutti per l'intero pomeriggio, fino all'esito a lei contrario. Nel quartier generale di Corso Nicotera la sfida dello spoglio tra i candidati sindaci di Lamezia Terme si è giocata a distanza di solo qualche centinaio di metri dalle rispettive sedi.

Doris Lo Moro, esponente del centro-sinistra, è rimasta sempre tranquilla, senza tradire alcuna emozione e concedendosi volentieri a giornalisti e sostenitori che hanno seguito lo spoglio davanti allo schermo.

Dall’ottimismo allo scoramento

Dalle 16.30 in poi la segreteria si è affollata, mano a mano che pervenivano dalle sezioni i risultati delle preferenze comunicati dai rappresentanti delle liste che l'hanno sostenuta. La magistrata è stata in leggero vantaggio solo nelle primissime battute, stimolando un certo ottimismo tra i simpatizzanti presenti, via via però raffreddatosi. Poi, infatti, è iniziata la lenta ma inesorabile rimonta di Murone, con una forbice che dai 500 voti di distacco si è allungata alla fine a 2.527 preferenze di scarto, così la candidata durante la diretta web di LaC.

«Rispettosa dei cittadini ma Murone non mi è piaciuto»

«La politica è una sfida e quindi chi fa politica deve essere pronto a qualsiasi scelta, a qualsiasi conclusione – ha detto –  perché sono i cittadini che scelgono e io sono molto rispettosa, quindi da questo punto di vista sono assolutamente serena e tranquilla, anche perché ho fatto veramente tutto quello che c’era da fare. Ho lavorato tanto, non mi sono mai risparmiata, è stata una campagna elettorale difficile, anche perché – ha aggiunto mettendo un po di sale alle parole – i toni non sono stati quelli a cui eravamo abituati in questa città, soprattutto nelle fasi di ballottaggio, stiamo parlando di tanti anni fa, oggi c'è un tono molto più urlato e da questo punto di vista non prevedevo quante cose che sono successe. In sintesi – ha concluso Lo Moro – non mi è piaciuto il comportamento dell'avversario».