Ballottaggio a Reggio, Minicuci “apre” a Marcianò e pensa ad una delega per Klaus Davi

VIDEO | Il candidato del centrodestra ed i big a testa bassa contro Falcomatà: «Ha distrutto la città e rischia la sospensione per la legge Severino». Sulla squadra di governo: «Professionisti in ruoli chiave, basta ai compagni del calcetto» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Riccardo Tripepi
27 settembre 2020
18:12
Un momento della conferenza stampa nella sede provinciale di Forza Italia
Un momento della conferenza stampa nella sede provinciale di Forza Italia

Tutti i big del centrodestra a raccolta per spingere la corsa di Antonino Minicuci verso il ballottaggio. Alla conferenza stampa alla sede provinciale di Forza Italia, per fare il punto ad una settimana dal secondo turno, hanno preso parte i consiglieri regionali e i rappresentanti di tutti i partiti e delle liste civiche della coalizione. Fanno capolino anche i rappresentanti dell'Udc Luigi Fedele e Nicola Paris che non hanno presentato la lista ma adesso vogliono dare un segnale di unità.

 


Il capogruppo di Forza Italia Arruzzolo ha sottolineato il disastro amministrativo di Falcomatà e la necessità per la città di cambiare pagina. Per Raffaele Sainato è fondamentale andare a fondo sulle competenze. «Falcomatà vuole il confronto e va bene, in quella sede ci spiegherà se sa leggere un bilancio, se controllare gli atti o distinguere tra residui attivi e passivi».

Anche Giacomo Crinò della Casa delle Libertà ha risposto presente: «Chi chiede la conferma agli elettori dovrebbe farlo sui risultati ottenuti e in questo caso non ne esistono. Anche per quel che riguarda la Città Metropolitana. Nei territori provinciali in questi anni Falcomatà si è fatto notare solo per la sua assenza».


La capogruppo della Lega Tilde Minasi ha rivolto il suo appello a chi ha scelto un altro candidato e adesso pensa di astenersi. «Sbagliatissimo non andare al voto, serve una scelta ponderata che non può non andare a Minicuci. Dopo sei anni Falcomatà continua a dare le colpe alle amministrazioni precedenti mentre si perdevano importanti risorse, come i due milioni e mezzo per il lido comunale che per la prima volta non ha aperto i battenti nella stagione estiva». Riferendosi all'appello di diverso intellettuali per Falcomatà Minasi ha detto: «Ma dove hanno vissuto negli ultimi sei anni? Davvero l'unico ragionamento è Reggio non si lega?».

Il presidente della Commissione di Vigilanza Domenico Giannetta ha insistito: «Non si tratta di una sfida contro la Lega. A questa storiella di Falcomatà non ci crede più nessuno. Il confronto è tra due persone Minicuci e Falcomatà che rappresenta un progetto politico fallito a livello regionale e cittadino».
Giuseppe Neri, consigliere regionale di Fdi, ha dichiarato: «Siamo davvero a un punto di svolta. La scelta è tra Falcomatà che ha ridotto la città ai minimi termini e Minicuci che ha un progetto politico e credibile. Non possiamo tornare indietro e bisogna pensare a cosa potrebbe succedere se Falcomatà dovesse amministrare ancora. Adesso non esiste più un voto ideologico ma un voto per il bene comune».


Francesco Cannizzaro ha infiammato la polemica. «Nel centrosinistra ha avuto consenso solo chi ha gestito e ha costruito rapporti di apparato». Cannizzaro poi ha sparato a zero sulla campagna del centrosinistra. «Sei anni fa vinsero dopo le scioglimento parlando solo di legalità. Adesso parlano solo di Lega. Come mai? Fossi stato tu indagato e a rischio di sospensione per la legge Severino - ha detto Cannizzaro rivolgendosi a Minicuci- ci avrebbero massacrato».
Cannizzaro, in pieno furore agonistico, ha concluso sul libro realizzato da Falcomatà. «Al secondo punto mette l'aeroporto: Tito Minniti evitata la chiusura - risate in sala - se l'aeroporto non è stato chiuso non è merito suo. Ha scritto che parcheggio multipiano di via Rausei è stato realizzato. Se uscite da qui e lo trovate mandate una foto». E così via lungo circa 80 punti di "falsità". Dalla raccolta differenzia alla diga sul Menta. «Ci toccherà fare un libretto su tutto quello che non ha fatto Falcomatà».


Conclusioni affidate a Nino Minicuci

«Una campagna elettorale particolare. Si è sviluppata in piena estate e in emergenza Covid. Abbiamo poi avuto il sindaco uscente che ha inaugurato strategia e conferito onorificenze in barba a ogni principio di legalità per avere un tornaconto elettorale. Vorrei chiedere poi chi sarebbero questi invasori del Nord? I consiglieri comunali di Reggio che hanno fatto le liste? O sono io che mi sento più reggino di chi è vissuto fin qui nella bambagia e ora dovrà trovarsi un lavoro. L'unico Unno qui è Falcomatà che ha distrutto la città».


Minicuci ha poi evidenziato le parti delle dichiarazioni di Angela Marcianò che ha stroncato l'Amministrazione Falcomatà. «Lei lo accusa di averle impedito di ripristinare la legalità nell'Amministrazione». Minicuci ha ripreso poi la parte dell'intervento di Marcianò e del sogno di rivoluzionare l'amministrazione. Un sogno che è comune anche al centrodestra. La mano tesa nei confronti di Marcianò è evidente, anche se il candidato ammette di non pensare ad apparentamenti, quanto, piuttosto, a convergenze programmatiche. «Cara Angela ho un sogno: camminare con te verso palazzo San Giorgio».

 

Così come è arrivata apertura per Fabio Foti, Saverio Pazzano. «Su alcune cose non esiste destra e sinistra. Se sarà consigliere Klaus Davi proporrò la delega alla legalità, al marketing territoriale e ai rapporti con le altre città del Mediterraneo».

 

E sulla squadra di governo: «Sceglieremo importanti professionisti provenienti dalla società per quel che riguarda il bilancio e l'urbanistica. Per il resto attingeremo alle professionalità presenti nelle nostre liste. Nei posti nevralgici non ci saranno più compagni del calcetto».

 

Giornalista
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