ROMA - Scintille nel centrodestra. Il contrasto tra il ministro dell'Interno Angelino Alfano e Forza Italia prosegue senza esclusione di colpi. Ed ogni occasione è buona per lanciarsi reciproci strali. Il casus belli è stato offerto ieri dalla possibilità di accorpare le elezioni amministrative di Reggio Calabria previste per il prossimo 26 ottobre, alle regionali in programma il 23 Novembre.

 

Le spiegazioni di Alfano. Il capo del Viminale ha escluso il "matrimonio" dal momento che "il procedimento elettorale è già in corso" essendo stati convocati ormai i comizi e completata la maggior parte degli adempimenti previsti per la revisione straordinaria delle liste". Un no secco, insomma, seppur motivato alla richiesta venuta dai parlamentari Fi.  Per il ministro "l'emanazione di un nuovo decreto che fissi un’altra data annullando il precedente, vanificherebbe tutti gli adempimenti effettuati, con una serie notevolissima di inconvenienti tecnici". Peraltro, accorpando le amministrative della città dello stretto alle regionali comporterebbe, in caso di ballottaggio un ritorno alle urne in occasione del ponte dell'Immacolata il prossimo 7 dicembre.

 

Le critiche di Fi. Parole che non hanno convinto i forzisti. Con Brunetta a parlare di "risposta insoddisfacente" e addirittura di un calcolo che va contro i cittadini. E il parlamentare Pino Galati ad aggiungere che basterebbe un decreto del Viminale per risolvere la questione. "Già la politica ha difficoltà a farsi spiegare alla cittadinanza, ora dobbiamo anche dire che per tre domeniche in un mese si dovrebbe andare a votare" - ha attaccato ulteriormente Jole Santelli.

 

La richiesta dell'Ncd. Ma il paradosso è un altro. Una simile richiesta è arrivata ad Alfano nelle ultime ore poco prima del question time alla camera, da cinque senatori dell'Ncd calabrese. Antonio Gentile, Piero Aiello, Giovanni Bilardi, Nico D'Ascola e Antonio Caridi. Ed anche nel partito del Ministro dell'Interno non sono mancati i mugugni per un diniego che lascia molti nel dubbio. E già c'è chi ipotizza un favore al Premier Matteo Renzi, contrario ad accorpare le tornate elettorali per un motivo semplice: il primo ministro è convinto che una vittoria del Pd a Reggio potrebbe trascinare il partito anche alla conquista di palazzo "Alemanni".