A Lamezia Terme il centrodestra ottiene la maggioranza in Consiglio comunale grazie al voto delle liste mentre il candidato sindaco Mario Murone è costretto al ballottaggio per effetto del voto disgiunto che ha "premiato" Gianpaolo Bevilacqua.

Il centrosinistra che se dovesse aggiudicarsi la vittoria al ballottaggio con Doris Lo Moro governerebbe con la cosiddetta "anatra zoppa", che recentemente ha caratterizzato le comunali di Catanzaro e l'elezione di Nicola Fiorita e in passato anche l'amministrazione lametina di Giannetto Speranza.

È quanto restituisce in termini politici il risultato delle elezioni comunali di Lamezia Terme, dove Mario Murone, sostenuto da sei liste, si è fermato al 44,05%, quasi 3.000 voti in meno rispetto alla somma delle sue liste (17.912 voti, pari al 52,25%).

Per conoscere il nome del successore di Paolo Mascaro bisognerà però attendere il 9 giugno, ovvero il turno di ballottaggio (quando si voterà anche per i referendum su lavoro e cittadinanza) dove Murone e Lo Moro si sfideranno all’ultimo voto per indossare la fascia tricolore mentre Gianpaolo Bevilacqua assisterà da spettatore interessato a poter esercitare il ruolo di ago della bilancia del prossimo governo cittadino.

Lamezia Terme è il centro calabrese più grande che ad oggi non ha ancora il nuovo sindaco: a determinarlo sarà il turno di  ballottaggio fra due settimane

Il nuovo Consiglio comunale di Lamezia

Il nuovo consiglio sarà a trazione centrodestra con in testa alla classifica Fratelli d’Italia con 3.726 voti (10,87%), seguita a una manciata di voti da Noi Moderati (10,47%), Forza Italia (9,02%), Lega (8,75%), la civica Lamezia Domani (8,11%) e Calabria Azzurra (5,03%). In totale, la corazzata elettorale del centrodestra, salvo sorprese e successive verifiche, dovrebbe esprimere almeno 13 consiglieri su 24.

Il partito di Giorgia Meloni dovrebbe esprimere tre consiglieri: Alessandro Saullo, Antonio Lorena e Peppino Zaffina, tutti e tre consiglieri comunali uscenti confermati a suon di preferenze. Mentre con Noi Moderati, il partito coordinato da Pino Galati, dovrebbero fare il loro ingresso in aula Michele Rosato, Matteo Folino e l'assessore uscente della giunta Mascaro, Annalisa Spinelli.

Due i seggi per Forza Italia, salvo variazioni dovute ai resti e ad eventuali riconteggi: Maria Grandinetti e l'uscente Carolina Caruso. Al momento sono fuori dai giochi gli uscenti Tranquillo Paradiso (512 voti) e Davide Mastroianni (399 voti). Quest'ultimo se non dovesse essere rieletto decadrebbe dalla carica di consigliere provinciale.

Nella Lega, al suo esordio con il simbolo alle comunali lametine, i più votati sono stati Massimo Cristiano e l'uscente Antonio Mastroianni mentre al momento è fuori dai giochi la segretaria cittadina e consigliera uscente Antonietta D'Amico (396 voti). La civica Lamezia Domani dovrebbe esprimere l'uscente Mimmo Gianturco e Francesco Caruso mentre in Calabria Domani il più votato è stato il presidente del Consiglio comunale Giancarlo Nicotera.


Sul fronte centrosinistra il Pd si afferma come primo partito in città con 4.755 voti (13,87%), anche se la coalizione di centrosinistra si ferma al 32,39%. In consiglio faranno il loro ingresso Lidia Vescio, la più votata della lista ed espressione dell'area Schlein del partito, Fabrizio Muraca e l'ex coordinatore cittadino Gennarino Masi.

Segue Deborah Chirico con 538 voti mentre si chiudono le porte dell'aula consiliare per l'uscente Rosario Piccioni.

La civica "Per vivere bene" diretta espressione di Lo Moro fa meglio degli alleati della coalizione e dovrebbe esprimere come consiglieri Vincenzo Cristiano e Bernadette Serratore. In Azione a spuntarla è Annita Vitale mentre non ce la farà a tornare in aula l'uscente Dario Arcieri. Il movimento 5 stelle, invece, che ha raccolto il 3,12% resterà ancora una volta fuori dall'aula.

Per quanto riguarda il polo civico di Bevilacqua, a fare ingresso in Consiglio insieme al candidato sindaco dovrebbero essere Marialucia Raso e Oscar Branca mentre le altre due liste (L’Italia del Meridione – Lamezia nel Cuore e Movimento Indipendenza) non esprimeranno rappresentanti in aula.