Comune Catanzaro, la giunta Abramo continua il suo cammino fra ripicche e gomitate

A Palazzo De Nobili, fra Consiglio ed Esecutivo, si va avanti soltanto per "l'istinto di conservazione" di tutti gli eletti e, ancor di più, dei nominati. Ma all'insegna dei soliti rumors e soprattutto dei colpi sotto alla cintura

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di Danilo Colacino
9 luglio 2021
16:00

Al Comune di Catanzaro la situazione si va facendo sempre più incandescente. Tanto che si vocifera come adesso - archiviata, almeno nella fase corrente, la delicata faccenda della mozione di sfiducia al presidente del Consiglio, Marco Polimeni, bloccata da un intervento del candidato a governatore del centrodestra Roberto Occhiuto - possa invece esplodere da un giorno all’altro la mina della Giunta.

Una bomba fatta deflagrare, manco a dirlo, da Forza Italia. Che da un paio d’anni, a livello provinciale, gioca una partita tutta sua, considerati i forti contrasti insorti fra il maggiorente Mimmo Tallini e il sindaco (fu “grande amico” e alleato di ferro) Sergio Abramo. Gli equilibri nell’Esecutivo abramiano sono allora parecchio precari e così, lo si ribadisce, in ogni frangente (leggasi riunione per vagliare le delibere da portare poi in Aula per l’approvazione del civico consesso) può emergere qualche dissidio o esserci un momento di frizione.


Scintille e, più in generale, vere e proprie crepe nella squadra abramiana rispetto a cui alcuni elementi molto esperti dell’assemblea (Sergio Costanzo e Giovanni Merante su tutti) si pongono non soltanto in maniera molto critica, ma anche implacabile nel cercare di far saltare il… banco. Una mission che sembra impossible, però, quest’ultima alla luce dell’arcinoto “istinto di conservazione” di chiunque sia titolare di un mandato pubblico di qualsivoglia natura. Ma resta il fatto che su questioni poco gradite come ad esempio i debiti fuori bilancio al pari di altre pratiche spinose (soprattutto di natura urbanistica) potrebbero sorgere dei conflitti fra le due anime che, come premesso, si fronteggiano aspramente all’interno di una squadra non più compatta e in particolare non più controllata dal sindaco. Un elemento nient’affatto secondario. Anzi. Perché se è vero che i vari assessori sono espressione dei partiti e movimenti da cui sono indicati e agli stessi soggetti politici rispondono, è altrettanto indiscutibile come mai Re Sergio sia apparso così “nudo” e non totalmente in… controllo in plancia di comando. Certo, tutti sanno come gliene importi in modo parecchio relativo. Soprattutto attualmente, essendo già da tanto tempo proiettato (dichiarazioni di prammatica a parte) sui futuri incarichi ai piani alti della Cittadella dopo il ventennio in Municipio. Malgrado ciò, il rischio di “polpetta avvelenata” per lui esiste. Eccome.

Il primo cittadino, però, pare avere le spalle abbastanza larghe per reggere qualunque urto. Senza contare che non si intravede la maniera in cui Fi potrebbe mandare gambe all’aria la Giunta. Senza contare che, stando ai soliti rumors, il lìder maximo degli azzurri di Calabria Giuseppe Mangialavori sta monitorando molto da vicino la situazione del De Nobili all’unico fine di evitare motivi di imbarazzo alla vigilia delle Regionali. E questo con buona pace dei citati Costanzo e Merante, fieri oppositori di Abramo (mostrando una coerenza rimarchevole in ragione della loro recente traiettoria politica) all’interno del Comune ma, di contro, pronti a intraprendere un importante percorso nel centrodestra calabrese con tanto di prestigiosa candidatura in un caso e incarico di primo piano nell’altro. Amen.

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