Conferenza in Cittadella

Occhiuto fa gli auguri di Natale e pensa al futuro: «Non corro alle Europee, resto alla Regione ma non mi ricandiderò»

VIDEO | Il presidente ha risposto alle domande dei giornalisti passando in rassegna i temi principali che interessano la Calabria. E sulla possibilità di un secondo mandato ha detto: «Non credo che ne avrò la forza»

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di Nico  De Luca
19 dicembre 2023
11:39

Doveva essere un incontro informale di saluto ed auguri prenatalizi, ma davanti al plotone di telecamere, microfoni e registratori il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto ha risposto alle domande dei giornalisti calabresi.

Il governatore ha passato in rassegna le problematiche principali dal porto di Gioia Tauro per il quale si è detto convinto che l'Europa finirà col preservarne integralmente funzioni e prerogative fino ai più recenti finanziamenti dei sistemi di trasporto su gomma e su rotaia grazie ai fondi di coesione lasciati alla realizzazione del ponte sullo Stretto.


In attesa di annunciare a gennaio le prime opere del 2024, che con una battuta alla stampa a detto di non voler assolutamente anticipare, ha dato la certezza che manterrà il proprio incarico alla guida della Cittadella per i prossimi tre anni bandendo ogni forma di attrazione politica in chiave europea o nazionale. Occhiuto ha fatto intendere di non avere intenzione di ricandidarsi al termine della legislatura: «Io voglio continuare a fare il presidente della Regione Calabria per altri tre anni- ha spiegato -. Non credo di avere la forza per proseguire anche dopo, però voglio fare bene il presidente della Regione Calabria, quindi non sono interessato a candidature alle Europee, non sono interessato ad altro. Se fossi stato interessato ad altro non avrei fatto il presidente della Regione». 

«Da capogruppo venivo anche un po’ prima di alcuni ministri di Forza Italia»

Del resto, ha detto, «io facevo il capogruppo di Forza Italia, nella storia del mio partito tutti i capigruppo nella Camera sono sempre stati ministri. Oggi ci sono dei ministri nel governo che facevano parte del mio gruppo. Nella gerarchia di Forza Italia - io da capogruppo venivo anche un po' prima di alcuni ministri di Forza Italia - se avessi deciso di ritenere più stimolante fare il ministro non avrei fatto il presidente della Regione. Con Antonio Tajani abbiamo un rapporto di grande amicizia ma non c'è un rapporto tale per cui lui chieda a me delle cose che io devo necessariamente fare. Il presidente Tajani come me condivide il fatto che anche per Forza Italia vale di più avere un buon presidente in una regione importante come la Calabria che un parlamentare europeo».  

«In Calabria un racconto nuovo»

«Tante sono le attività che abbiamo cercato di mettere in campo come Regione in un anno che è stato intenso come tutti gli anni di governo di una regione bellissima ma molto complicata come è la Calabria. Sono molto contento perché abbiamo affrontato tante emergenze e messo mano a riforme che in tanti decenni non erano state prodotte e che hanno consentito un racconto diverso per questa terra». 

«L'anno scorso - ha aggiunto Occhiuto - è stata la volta della riforma sui rifiuti, l'idrico ma anche della protezione civile, quest'anno quella dei consorzi di bonifica. Abbiamo posto fuori dalla liquidazione Sorical e stiamo facendo in modo che si occupi dei depuratori. Siamo a buon punto con il bando per il termovalorizzatore avendo concluso la manifestazione d'interesse: tutte questioni che riverbereranno i loro effetti quando io non sarò più presidente. Ma io ho l'obbligo di consegnare a chi verrà dopo di me una regione migliore di come è stata consegnata a me, soprattutto l'obbligo di consegnare ai calabresi una regione migliore. Sono molto felice anche del nuovo racconto che stiamo facendo della Calabria di cui si parlava negli anni passati soltanto come di una regione di mafia, 'ndrangheta, problemi e mai emergevano aspetti positivi».

Per Occhiuto «oggi la Calabria ha un accreditamento istituzionale e anche mediatico a livello nazionale che non ha mai avuto. C'è grande attenzione da parte delle istituzioni nazionali ed europee, come dimostrato dalla presenza di autorità importanti nelle ultime settimane. E, soprattutto, la Calabria va sui telegiornali nazionali per buone pratiche come l'attività svolta con i droni, segnalata anche come un modello e che sarà replicata in Italia e guardata con interesse anche in Europa. O per l'abbattimento di ecomostri costruiti dalla 'ndrangheta e per tante altre attività del governo regionale che hanno per obiettivo quello di fare un racconto della Calabria diverso rispetto al passato». 

Il Ponte «attrattore di investimenti»

Occhiuto ha parlato anche del ponte sullo Stretto, definendolo «un grande attrattore di altri investimenti e se non ci fosse stato questo argomento io non avrei avuto i tre miliardi per la statale 106 e non li avrei resi subito cantierabili, non avrei avuto la possibilità di far bandire subito i lavori per l'elettrificazione della ferrovia ionica e non avrei avuto le risorse per il rifacimento del tratto della A2 che deve essere rifatto». 

«Non è vero che non c'era accordo con il ministro Salvini. Da mesi - ha aggiunto Occhiuto - sia io che il mio collega della Regione Siciliana avevamo dichiarato la disponibilità di contribuire in minima parte alla realizzazione del ponte in ragione del fatto che il ponte costa 3,4, 5 miliardi al massimo e gli altri investimenti fino ad arrivare a 13 miliardi servono per le opere di completamento come svincoli autostradali, opere che ci faranno anche il Calabria. Dire no al ponte, secondo me, significa dire no al progresso. È come assumere la posizione che tanti avevano alcuni decenni fa quando per esempio si opponevano all'autostrada proprio con questi argomenti. Dicevano: mancano le strade e questi sono matti fanno l'autostrada. Poi, siccome stata realizzata l'autostrada sono state fatte anche le strade. Così sarà per il ponte in Calabria. E così è già oggi prima del ponte perché senza questi e senza questo argomento noi tante risorse non le avremmo avute. Quindi anche le risorse che la Calabria decide di investire sul ponte: 300 milioni rapportati a 13 miliardi sono il 2%, il 3% anche queste risorse sono un investimento perché hanno avuto una leva in termini di moltiplicazione molto superiore alla dimensione del finanziamento della Calabria».

«Appena mi sono insediato - ha detto ancora Occhiuto - ho trovato un miliardo di risorse Fsc non spese e un altro miliardo di risorse Por non spese dai miei predecessori. Ora tutti si lamentano ma sono gli stessi che hanno avuto responsabilità di governo negli anni passati quando queste risorse non venivano spese. Anche l'alta velocità ferroviaria la chiede il Governo, la chiede la Regione, la chiede l'opposizione, la vuole fare Ferrovie dello Stato ma l'alta velocità ferroviaria per collegare una regione di 1.800.000 abitanti è una cosa, l'alta velocità ferroviaria per collegare 6 o 7 milioni di italiani è tutta un'altra cosa. Diventa cioè un progetto anche economicamente più sostenibile. Dire che il ponte poi determini dei disagi sul territorio è assolutamente normale perché ogni grande infrastruttura determina dei disagi».

 

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