Regione, il Tar rinvia l'udienza sull'annullamento delle elezioni di gennaio

Tutto rimandato al 4 novembre. Il Tribunale non entra nel merito ma riscontra vizi di notifica per il consigliere Morrone e la necessità di integrare il contradditorio nei confronto di Antonio Billari e Domenico Creazzo. La legislatura continua a rimanere a rischio scioglimento anticipato

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di Riccardo Tripepi
23 settembre 2020
17:56

Vizi di notifica. L’udienza davanti al Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria si è conclusa con un mero rinvio al prossimo 4 novembre. La Sezione Prima del Tar di Catanzaro ha riscontrato la necessità di rinnovare la notificazione del ricorso al consigliere regionale Luca Morrone, nonché di integrare il contraddittorio nei confronti del consigliere Antonio Andrea Billari, appena entrato a palazzo Campanella al posto del dimissionario Pippo Callipo, e di Domenico Creazzo “allo stato notoriamente sospeso ma non decaduto dalla carica” si legge nell’ordinanza.

E, così, per ragioni di natura squisitamente formale la Calabria rimarrà ancora un paio di mesi con il fiato sospeso in quanto il Tar deve pronunciarsi sul ricorso volto all'annullamento del verbale di proclamazione degli eletti delle ultime consultazioni per il rinnovo degli organi della Regione Calabria.


 

Alcuni cittadini elettori, rappresentati dall’avvocata cosentina Rossella Barberio, avevano chiesto al Tar della Calabria l’annullamento del verbale di proclamazione degli eletti delle regionali dello scorso 26 gennaio e, quindi, dello stesso risultato elettorale a causa della incostituzionalità della legge elettorale calabrese con riferimento a tre aspetti: la soglia di sbarramento per le coalizioni all'8%, ritenendola eccessivamente elevata; l'esenzione per le liste espressione di partiti già rappresentati in Parlamento o in Consiglio regionale dall'onere di raccogliere le firme; il mancato adeguamento della Regione Calabria alle norme sul riequilibrio di genere nel sistema elettorale. Nel procedimento è poi intervenuto anche l’Ufficio della Consigliera di pari opportunità della Regione.

Ogni decisione nel merito, dunque, è rinviata a novembre e la spada di Damocle del possibile annullamento continua a pendere su questa tormentata legislatura.

Giornalista
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