Corigliano Rossano, l'amministrazione chiude il pozzo contaminato di Schiavonea

Il provvedimento è da ritenere provvisorio, si attendono gli esiti dei campioni dal laboratorio. Nella maggioranza posizioni diverse, ma si va avanti 

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di Matteo Lauria
16 settembre 2020
09:58
Il pozzo di Schiavonea (Via Vieste)
Il pozzo di Schiavonea (Via Vieste)

L’Amministrazione comunale ha disposto, ormai da giorni, la chiusura del pozzo di via Vieste e, allo stesso tempo, ha dato mandato di avviare un intervento di manutenzione e di bonifica delle condotte. La decisione è da ritenersi precauzionale in attesa degli esiti delle analisi di alcuni campionamenti che riguardano particolarmente il pozzo incriminato, in quanto non è ancora del tutto chiarito se sia il pozzo la vera causa della contaminazione o se sia da attribuire al passaggio dell’acqua nelle condotte. Per il momento, tuttavia, il malcontento tra i residenti è parzialmente rientrato.  

 

La realizzazione di nuovi pozzi

Il Comune ha programmato la realizzazione di nuovi pozzi a Boscarello, nelle contrade Pennino, Petraro, Thurio, Pirro Malena e in via Vieste, a Schiavonea. L’obiettivo è quello di fronteggiare l’emergenza, limitare i disagi e scongiurare gravissimi inconvenienti di natura igienico-sanitaria. Ad annunciarlo nella primavera scorsa era direttamente il Sindaco Flavio Stasi che oltre alla trivellazione di nuovi pozzi per l’approvvigionamento idrico, prevedeva anche la ricognizione, la riqualificazione e l’ottimizzazione di reti e sorgenti, alla luce anche di una situazione drammatica che vive il territorio in materia di distribuzione e gestione della risorsa idrica.


 

La protesta di Schiavonea

Dai rubinetti delle case di Schiavonea inizia a uscire acqua non potabile, maleodorante e dalla colorazione scura. Scoppia una protesta in cui l’esasperazione arriva alle stelle. Le tensioni e l’indignazione approdano persino nella carta bollata.Alcuni dei residenti della zona marina danno mandato ai propri legali per un esposto denuncia presso la procura della Repubblica del tribunale di Castrovillari.      

 

I primi provvedimenti sulla burocrazia e i risvolti politici

È nella fase di monitoraggio e di verifica circa l’opportunità di procedere alla trivellazione in alcune aree che qualcosa non ha funzionato. Qui entra in gioco il ruolo del dirigente all’Ambiente  Francesco Amica il quale ha inteso dare vita al pozzo del malcontento di Via Vieste. Anche se, si rimane ancora oggi in attesa dei risultati in relazione alle vere cause dell’inquinamento. Proprio ieri mattina, il sindaco Flavio Stasi ha revocato la delega alla rete idrica al dirigente Amica per attribuirla al settore Lavori pubblici alla cui guida vi è l’Ing. Francesco Costabile. Nel decreto si parla di sperimentazione interna alla macchina comunale, ma c’è chi attribuisce tale decisione a questa vicenda. Sul versante politico all’interno della maggioranza l’iniziativa del primo cittadino è stata vissuta dagli scettici come un provvedimento di natura transitoria. Due sono i profili di discussione: da un lato si  è  in attesa degli esiti definitivi dei vari campionamenti effettuati, dall’altro si mette in evidenza il dato  della durata del mandato dei dirigenti che è in scadenza al 31 dicembre 2020.  Sul versante opposto, le forze di minoranza incalzano e attribuiscono la responsabilità all’Amministrazione comunale.    

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