Scontro aperto

Corigliano Rossano, sindaco sul piede di guerra dopo il No di Enel alla centrale di idrogeno: «Pronti alla mobilitazione»

VIDEO | Dura presa di posizione del primo cittadino Stasi nel corso di un dibattito pubblico organizzato dal suo movimento politico: «Il dietrofront un capolavoro di stupidaggine. Dilapidati 15 milioni, uno schiaffo alla Calabria»

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di Luca Latella
30 settembre 2023
13:24

Prima la proposta di riconversione a carbone, poi il bando Futur-E, adesso la produzione di idrogeno con dietrofront incluso. Le scappatoie tentate da Enel nell’ultimo decennio per liberarsi – o rivitalizzare – il sito industriale di Corigliano Rossano, stanno scatenando negli ultimi lustri malessere e rischi di «mobilitazione sociale». 

Il colosso energetico, da anni sta provando a sbarazzarsi della centrale termoelettrica ormai in perenne dismissione, ma senza esiti. Negli anni 2000 propone la riconversione a carbone, ricevendo il “no” categorico del territorio. Qualche anno più tardi ci riprova con un espediente, un concorso di idee che avrebbe potuto trasformare il sito di Sant’Irene in qualcosa più rispettosa delle vocazioni territoriali, ovvero turismo ed agricoltura d’eccellenza. Dopo un rimpallo durato un paio d’anni («Vogliono investire i russi, anzi no, gli spagnoli»), il bando Futur-E – presentato in pompa magna anche dalla Regione nel 2016 – sparisce mestamente dai radar.


Quindi è la volta del bando a valere sul Pnrr da 14,7 milioni, pubblicato dalla Regione Calabria in primavera. L’Enel partecipa e se lo aggiudica con viva soddisfazione di tutti dopo un percorso condiviso anche con la città. Ma quando tutto sembra possa volgere al meglio, ecco giungere «l’incomprensibile» battuta in ritirata del colosso energetico, poco prima di ferragosto. La giustificazione è lapidaria: «Il nuovo amministratore delegato non ritiene vantaggioso il progetto».

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Qualche settimana dopo la posizione viene ribadita dai dirigenti Enel nel corso di un vertice in Comune alla presenza del sindaco, Flavio Stasi, di altri amministratori e delle parti sociali. A quel punto si consuma lo scontro istituzionale, anche perché governati e sindacati non hanno alcuna voglia di subire senza contrattaccare con un aut-aut: «Il sito rientri nel nuovo piano industriale o sia smantellamento, bonifica e addio».

Stasi: «Il sito sia inserito nel nuovo piano industriale oppure Enel ripulisca e se ne vada»

Una posizione che Stasi ribadisce, pubblicamente. Con toni molto duri, anche nei confronti della Regione. «La vera partita si giocherà sul piano industriale attualmente in fase di redazione da parte del nuovo ad di Enel – dice il sindaco durante l’incontro pubblico “Enel, quale futuro?” promosso dal suo movimento politico, Corigliano Rossano Pulita –. Enel ha cancellato la produzione di idrogeno e per quanto ci riguarda questa amministrazione comunale dirà sempre no a pianificazioni che non siano complessivamente condivise. Se il sito di Corigliano Rossano non entrerà a far parte della pianificazione industriale dell’ente energetico con un progetto complessivo e condiviso, non abbiamo alternative: chiameremo alla mobilitazione la città perché non possiamo consentire a Enel atteggiamenti speculativi in attesa di un progetto in cui investe cinque e raccoglie cinquanta. Non lo consentiremo», tuona Stasi.

«Sembra ormai chiaro a tutti – sottolinea in un altro passaggio il sindaco di Corigliano Rossano – come Enel stia ridefinendo, in questa fase storica, la politica energetica nazionale, sulla quale Corigliano Rossano è stata sacrificata». Stasi fa capire poi di non volere l’elemosina, ma opportunità concrete di sviluppo. «Solo quando abbiamo detto “no” al campo fotovoltaico si è aperta la partita sulla produzione di idrogeno, d’improvviso accantonata sul più bello. Così come non vogliamo la fabbrichetta che trituri le pale eoliche dismesse».

Un altro passaggio, il primo cittadino lo “dedica” alla Regione, ente che ha pubblicato il bando. «Con questa battuta in ritirata, Enel ha dilapidato un investimento da 15 milioni, non a Corigliano Rossano ma alla Calabria. Quello del nuovo management dell’ente energetico, tra l’altro, è un capolavoro di stupidaggine – testualmente – perché sulla produzione di idrogeno, per la prima volta nella storia, eravamo d’accordo tutti: Enel, amministrazione comunale, sindacati, parti sociali, Confindustria, Regione, persino gli ambientalisti. Per questo stupisce l’atteggiamento silente sulla vicenda del consiglio regionale e del presidente Occhiuto».

Il primo cittadino di Corigliano Rossano conclude lasciando intendere che non finirà così. «Questa è una tematica che affronteremo nuovamente in un prossimo consiglio comunale e se Enel non sarà disposta a contemplare il sito calabrese nel nuovo piano industriale – con la conclusione della fase di smantellamento e conseguente bonifica che i sindacati mettono in forte dubbio – sarà mobilitazione».

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