Nave ospedale a Gioia Tauro, Crinò (Cdl): «Potrebbe garantire nuovi posti letto»

La proposta era stata formulata dal sindaco Aldo Alessio e fatta propria dall'armatore Gian Luigi Aponte, patron di Msc che aveva dato disponibilità di una sua nave. Adesso il consigliere regionale chiede una valutazione compiuta sulla fattibilità dell'operazione alla task force regionale

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di Redazione
30 marzo 2020
18:07

«I dati delle ultime ore sulla evoluzione dei contagi Covid-19 in Calabria non consentono a nessuno di abbassare di certo la guardia. Nella regione è sempre più emergenza; i casi positivi registrati aumentano di giorno in giorno. Gli ospedali calabresi sono i primi a risentirne. È allora il caso di fare il punto della situazione e provvedere finché si sia in tempo».

Ad affermarlo è il consigliere regionale della Casa delle Libertà Giacomo Crinò che rilancia l’idea formulata dal sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio che chiedeva l’invio di una nave ospedale.



«Non è da abbandonare definitivamente – dice ancora Crinò - la proposta lanciata nei giorni scorsi dal sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, per una nave-ospedale nel porto calabrese, che darebbe la possibilità di liberare posti letto negli ospedali che sono importantissimi in questa fase e potrebbe ospitare tre diverse categorie di pazienti: coloro che, in uscita dall’ospedale e tecnicamente guariti, avessero bisogno di un periodo in più di degenza per ristabilirsi completamente; le persone colpite in modo lieve dal Coronavirus, che potrebbero restare in isolamento nelle proprie abitazioni ma che, non avendo nessuno ad aiutarli per la spesa o l’approvvigionamento dei farmaci o avendo altre persone in casa che potrebbero essere infettate, optassero per questa possibilità».

«Una idea presa subito al volo dall’armatore Gian Luigi Aponte, patron di Msc – prosegue Crinò - che ha dato immediatamente disponibilità di una sua nave per trasformarla in ospedale. Insomma, si tratta né più e né meno del progetto identico che è già divenuto operativo a Genova e che ancora si fa in tempo a replicare anche in Calabria. La prima risposta della task force sanitaria regionale non è stata favorevole. Ritengo però che ci siano ancora i presupposti per non fare morire del tutto l’idea. Purtroppo annotiamo tutti come sta andando anche in Calabria la situazione riguardo il progredire dei contagi. Le strutture ospedaliere calabresi rischiano di non arrivare a reggere le necessità, tra quelle ordinarie e quelle dovute al virus. In pochi giorni l’ospedale galleggiante potrebbe essere adeguatamente attrezzato e consentire a tutti di guardare con un certo ottimismo alla possibilità di nuovi posti letto in caso di bisogno. Auspico – conclude Crinò - che la task force sanitaria della Regione Calabria, la Protezione Civile e altri attori competenti scendano ad un confronto dialettico, aperto e leale per addivenire a concretizzare in tempo l’idea del sindaco di Gioia Tauro, ringraziando la MSC per la disponibilità manifestata».

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