Crisi centrosinistra: Anastasi, Di Natale e Pitaro con Bevacqua contro Sculco

I tre consigliere di opposizione sostengono la posizione del capogruppo Pd nella polemica sulle Commissioni: «Bisogna fare chiarezza, serve una verifica interna»

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di Redazione
19 luglio 2020
17:03

«I calabresi si aspettano chiarezza e concretezza soprattutto da chi ha avuto dagli elettori il mandato di fare opposizione alla coalizione di centrodestra che governa la Regione Calabria». È quanto dichiarano i consiglieri regionali di “Io resto in Calabria” Graziano Di Natale e Marcello Anastasi, che in una nota congiunta chiariscono di «condividere le posizioni espresse dal Pd, per bocca del capogruppo Domenico Bevacqua, in merito alle designazioni per le Commissioni consiliari». 

 


Bevacqua, infatti, nelle scorse ore, ha preso una posizione di rottura nei confronti della collega Flora Sculco, che ha aperto una crisi nell'opposizione: prima non si è dimessa da vicepresidente della Commissione Bilancio, così come avevano fatto i suoi colleghi di centrosinistra in segno di protesta contro la maggioranza, e adesso ha disconosciuto il documento che lo stesso Bevacqua ha inviato al presidente Tallini con i nomi dei componenti degli organismi per conto della minoranza.

 


«Da parte nostra – aggiungono Di Natale e Anastasi – non verrà mai meno un contributo serio e costruttivo a mantenere l’unità dell’opposizione in Consiglio regionale. Abbiamo già detto che non è accettabile, politicamente oltre che a norma di regolamento, che la maggioranza indichi cariche che spettano alla minoranza quali le vicepresidenze degli organismi consiliari. I vicepresidenti indicati arbitrariamente dalla sola maggioranza si sono dunque opportunamente dimessi e successivamente tutti i capigruppo di opposizione hanno elaborato una proposta di sintesi nel rispetto delle varie sensibilità politiche».

 

«Ovviamente – proseguono i consiglieri regionali di IriC – ognuno è libero di autodeterminarsi e di operare scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella dell’unità dell’opposizione, ma è bene che in questo caso si faccia subito chiarezza non lasciando spazio ad ambiguità e a strategie di posizionamento che nulla hanno a che vedere con la battaglia democratica che oggi un’opposizione seria deve portare avanti dentro e fuori dal Consiglio regionale».

 

«I valori del bene comune, della trasparenza e del rispetto delle regole continueranno ad essere i pilastri dell’azione politica di “Io resto in Calabria”. Per questo – concludono Di Natale e Anastasi – nel rispetto dell’autonomia di ogni forza politica, auspichiamo che si affronti con risolutezza ogni potenziale elemento di ambiguità e che ci si occupi dei problemi che riguardano i calabresi senza dare spazio a opportunismi e personalismi».

 

Nella polemica entra anche il consigliere regionale Francesco Pitaro. «Evitiamo che le contraddizioni della maggioranza - sostiene il consigliere del gruppo Misto - che fin qui hanno provocato la paralisi delle attività istituzionali producano incomprensioni tra le forze politiche dell’opposizione. I calabresi hanno diritto ad avere in Consiglio regionale un’opposizione solida, trasparente e coesa che interpreti le loro preoccupazioni e il forte bisogno di cambiamento in chiave unitaria ed europeista».

 

«Niente deve distrarci da questo impegno fondamentale - aggiunge Pitaro - Sarebbe dunque un errore di prospettiva se, mossi da punti di vista particolari, si mettesse in discussione la sintesi politica sui vertici delle Commissioni ottenuta attraverso l’impegno di ciascuno di noi e l’equilibrata interlocuzione del capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua. Non è stato semplice fronteggiare una singolare ed inedita azione ‘politically incorrect’ come l’elezione da parte della maggioranza dei vicepresidenti delle Commissioni spettanti all’opposizione. Abbiamo reagito con vigore e alla fine, pur segnalando la grave violazione delle regole democratiche, abbiamo insieme convenuto di anteporre alle nostre legittime ragioni l’interesse a far funzione il Consiglio. Anche stavolta, pertanto, l’auspicio è che all'interno dell'opposizione si salvaguardi la linea comune, si ridimensioni l’io e si dia più ossigeno e forza al noi».

 

Silenzio, almeno fino ad ora, da parte di Giuseppe Aieta, capogruppo di Democratici e Progressisti, il gruppo di Flora Sculco.

 

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