Senato

Da Mario Occhiuto (Fi) un intergruppo parlamentare per progetti sulle città a misura d’uomo

Il senatore di Forza Italia, insieme al collega di partito Roberto Pella, lavorerà per proporre al Governo iniziative di legge bipartisan finalizzate a migliorare la qualità della vita nei centri urbani

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di Antonio Clausi
13 ottobre 2022
17:45
Mario Occhiuto seduto tra i banchi di Palazzo Madama
Mario Occhiuto seduto tra i banchi di Palazzo Madama

Mario Occhiuto, fresco di elezione in Senato, ha costituito insieme all’onorevole Roberto Pella, anche lui esponente di Forza Italia, l’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano”. Avrà durata pari a quella della XIX Legislatura che stamattina ha avviato i motori con l’elezione di Ignazio La Russa quale presidente del Senato.

L’ex sindaco di Cosenza, nonché delegato Anci all’Urbanistica, e il vicepresidente della stessa Anci hanno già raccolto numerose adesioni bipartisan. L’obiettivo è alimentare nei due rami del Parlamento una discussione costante sul benessere dei comuni. Come avvenuto negli ultimi quattro anni, verranno proposti a deputati e senatori dei progetti di legge per migliorare la qualità di vita in ambito urbano.


La novità rispetto al passato sarà la creazione di un tavolo di lavoro istituzionale che coinvolgerà contemporaneamente tutti i Dicasteri interessati: l’Istituto Superiore di Sanità, la Società Italiana di Sanità, le Regioni e l’Anci. Fulcro dei ragionamenti e dei lavori sarà la produzione un documento di indirizzo per ottimizzare le politiche di pianificazione urbanistica in un’ottica di salute pubblica.

«Per noi parlamentari è una vera sfida per il futuro - ha dichiarato Occhiuto nel discorso inaugurale dell’intergruppo -. E oggi, più che mai, è necessario stringere un’alleanza tra chi si occupa di salute e chi si occupa di città. L’età media delle persone è aumentata, per cui occorre stimolare i cittadini verso percorsi di invecchiamento attivo».

Il senatore azzurro ha evidenziato ancora: «La città che abbiamo ereditato è un luogo per le macchine e non per le persone, un posto inquinato, dove è difficile praticare attività fisica. Non vi si può camminare piacevolmente e in sicurezza, non si può usare una bici senza correre pericoli o senza respirare gas di scarico dalle automobili. La città dell’ultimo secolo è il luogo delle divisioni e delle contraddizioni, dove la vita si svolge in compartimenti separati. Ci sono luoghi per dormire, luoghi per lavorare, luoghi per il tempo libero, eccetera. Ma la vita è un insieme di attività. Le persone, in questo tipo di sistema urbanistico-sociale, sono costrette a spostarsi giornalmente utilizzando le auto, a causa di mezzi di trasporto pubblico inefficienti. Ecco, dunque, che dobbiamo ripensare proprio questa idea di città».

I mantra che accompagnarono Mario Occhiuto nella sua esperienza decennale a Palazzo dei Bruzi, vengono ora riproposti con maggiore ambizione anche a Roma. «È il tempo di indirizzare il pensiero dell’attività amministrativa non più agli edifici, alle funzioni, ma agli spazi e alle relazioni che vi sono fra di essi. Non più strade che attraversano la città - ha detto - ma spazi pubblici condivisi che privilegino l’utente pedone. Piazze e percorsi pedonali, reti ecologiche, piste ciclabili, percorsi accessibili e tattili. Non parliamo solo del tema della sostenibilità, ma anche di quello della bellezza, perché la bellezza rende gli spazi più attrattivi e stimola i cittadini a utilizzarli e a viverli».

L’ex sindaco di Cosenza ha fatto infine riferimento al Pnrr, definito una «straordinaria opportunità» in relazione alle finalità dell’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano”.

«Gli effetti della pandemia hanno generato una situazione di particolare sofferenza verso le giovani generazioni e le persone avanti con l’età che sono state private della bellezza e del tempo della socialità. Ecco perché è proprio nei loro confronti che l’agire delle istituzioni, dovrà assumere una “connotazione risarcitoria”, anche immaginando e progettando un nuovo modello di città che possa contemplare luoghi aperti e piazze e percorsi pedonali e ciclabili ambientati in quartieri più vivibili e funzionali, con maggiori spazi verdi. È necessario quindi avviare un concreto processo di “rigenerazione urbana”, intesa nella sua accezione più piena, destinata ad incidere profondamente nel tessuto delle nostre città. Inoltre, soprattutto al Sud dell’Italia, se le città saranno realmente rigenerate e quindi rese più vivibili e più salubri, accresceranno la loro competitività influenzando anche, a cascata, la competitività del Paese che potrà essere realmente proiettato verso una ripresa foriera di occasioni di crescita e sviluppo con la conseguente capacità di generare nuova occupazione».

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