Depuratore consortile: «A Corigliano-Rossano spariti 1,4 milioni di euro»

VIDEO | Si tratta della prima tranche del co-finanziamento trasmesso dalla Regione Calabria all'ormai ex Comune di Rossano. L'associazione pentastellata locale chiede lumi su come siano stati utilizzati queste risorse

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di Marco  Lefosse
20 settembre 2018
11:32

Dopo una stagione estiva trascorsa a far fronte alla costante carenza idrica e ad un mare non sempre cristallino, a Corigliano-Rossano continua a tenere banco la questione depurazione. La nuova Città, nell’atto di matrimonio, ha ricevuto in dote (da Rossano) un project financing per la realizzazione di un depuratore consortile, pensato negli anni scorsi per superare la grave emergenza dell’inquinamento delle acque, che interessa i due ex comuni. Un grande progetto a partecipazione pubblico-privata per il quale la nuova polis ha ottenuto un finanziamento regionale di 15milioni di euro. La prima trance del finanziamento (1,4milioni di euro) è già stata trasmessa nei mesi scorsi dal Dipartimento ambiente della Regione Calabria nelle casse comunali. Di questi soldi, però, - a parere dell’Associazione Corigliano-Rossano pentastellata (un surrogato locale del Movimento 5 Stelle) - non vi sarebbe più traccia. «Dove sono finiti?» È quello che oggi si chiedono dal movimento.

 


A denunciare una vicenda non chiara è Domenico Russo, tra i massimi esponenti del sodalizio. «Un milione e quattrocentomila euro – dice - che non riusciamo a capire che fine abbia fatto». Un dogma che nasce a seguito di una istanza di accesso agli atti. «Da circa quattro mesi – racconta Russo - stiamo cercando di ricostruire la vicenda relativa alla realizzazione dell'impianto di depurazione consortile. Così, dopo aver chiesto ed ottenuto i progetti e le valutazioni tecniche dell'opera, siamo venuti a conoscenza che il 10% del suo costo complessivo, è stato già erogato all'ex Comune di Rossano. Fermo restando che l'opera siccome progettata è stata concepita senza logica e buon senso,dal momento che della costruzione dell'impianto non v'è neppure l'ombra (e di interventi sui fatiscenti depuratori esistenti manco a parlarne), abbiamo cercato di scoprire che fine avesse fatto quella somma già incassata».

«Che fine ha fatto la prima trance del finanziamento?»

Purtroppo - prosegue il movimentista - benchè espressamente richieste delucidazioni all'ufficio competente, lo stesso ha inteso rispondere, con il solito ingiustificato ritardo, in maniera parziale fornendoci solamente la documentazione attestante l'avvenuta erogazione di 1.400.000,00 € ma senza rendere spiegazione su e per cosa sia stato eventualmente impegnato. Rinnoviamo – precisa - quindi, questa volta pubblicamente, l'invito all'Amministrazione prefettizia a fornire le dovute spiegazioni non solo alla nostre istanze, ma ad una intera cittadinanza che aspetta - conclude Russo - da anni di potersi godere finalmente un mare pulito ed un litorale meno fetente. Nel frattempo però il Comune continua a pretendere tributi per servizi che non vengono erogati correttamente».

 

Giornalista
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